Imprenditore sfrutta 4 braccianti nei campi, carabinieri gli impediscono di lavorare: scatta l’ordinanza

Casal di Principe. Nell’ambito di un’attività di indagine diretta da questa Procura della Repubblica, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta hanno dato esecuzione, in data odierna, ad un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali, a carico di un imprenditore agricolo di Casal di Principe.

L’indagato è gravemente indiziato del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, ai danni di quattro lavoratori extracomunitari, privi del permesso di soggiorno, impiegati su fondi agricoli ubicati nel Comune di Casal di Principe.

Le indagini, svolte anche attraverso gli esiti dell’attività di controllo eseguita presso l’azienda agricola dell’indagato e l’escussione dei lavoratori migranti, hanno fatto emergere la sussistenza dell’ipotesi del reato di cui all’art. 603 bis c.p., in relazione all’impiego di manodopera in condizioni di sfruttamento, unitamente ad ulteriori violazioni della normativa di cui al T.U. 81/08. In particolare, dall’attività investigativa è emersa la sottoposizione di più lavoratori stranieri a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno.

Gli stessi ricevevano come corresponsione una retribuzione palesemente difforme da quella prevista dai contratti collettivi nazionali e territoriali e, comunque, assolutamente sproporzionata rispetto alla qualità e quantità di lavoro impiegato. Veniva accertata, inoltre, la violazione reiterata della normativa di lavoro prevista rispetto all’orario di lavoro, ai periodi di riposo e al riposo settimanale, nonché la violazione della normativa in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro. In alcuni casi, i lavoratori dimoravano in alloggi degradanti.

 

 

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