Cameriere pestato dal branco, ribaltone dopo arresti: decise 3 misure diverse. Uno è libero

L’AGGIORNAMENTO

FRATTAMAGGIORE/CAIVANO/CRISPANO. Cambiano subito le misure per i tre arrestati per il pestaggio al cameriere della pizzeria. Ribaltone per Francesco Di Leva, il 23enne di Frattamaggiore: l’avvocato di fiducia, Mario Angelino, ha demolito le accuse ottenendo la revoca di qualsiasi misura e la libertà per il proprio assistito per i gravità indiziaria. Va ai domiciliari, invece, Salvatore Morelli, mentre il gip ha lasciato in carcere uno solo dei tre arrestati (il quarto è ricercato): Antonio Cantiello.

IL PRIMO LANCIO

FRATTAMAGGIORE/CAIVANO/NAPOLI. Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato e la Polizia Municipale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli che ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 indagati gravemente indiziati, in concorso tra loro, del reato di lesioni gravissime aggravate.

I fermati sono Antonio Cantiello, 51 anni; Francesco Di Leva (di Frattamaggiore), 23 anni e Salvatore Morelli, 33 anni. C’è un ricercato: si tratta di D.B., 29 anni. Sono di Crispano, Caivano e Frattamaggiore.

La misura cautelare è stata emessa all’esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalla Unità operativa investigativa ambientale ed emergenze sociali della Polizia Municipale  in relazione ad una brutale aggressione avvenuta il 21 febbraio scorso in Napoli al Corso Garibaldi ai danni di un cittadino gambiano.

In quell’occasione la vittima nel rientrare verso la sua abitazione dopo una giornata di lavoro quale cameriere in una pizzeria sita sul lungomare di Napoli, era stata avvicinata dagli indagati, uno dei quali senza alcun motivo l’aveva colpita con uno schiaffo al capo.

La vittima aveva chiesto spiegazioni circa il colpo subito e di tutta risposta era stata brutalmente malmenata con pugni, calci e caschi, riportando una grave frattura delle ossa del cranio ricomposta con l’applicazione di 3 placche in titanio e 18 viti. Le lesioni subite tra l’altro avevano provocato una limitazione della funzionalità di un occhio.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza. In queste ore sono stati sottoposti all’interrogatorio di garanzia tra i quali l’avvocato Mario Angelino.

Exit mobile version