Casoria. Lacrime, cori e applausi hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Santo.
Alle 16 di oggi ci sono stati i funerali di Santo Romano, 19 anni, ucciso da un 17enne con un proiettile al petto a San Sebastiano al Vesuvio per una lite.
Prima che la bara bianca venisse trasportata in chiesa per il rito funebre, è stata posizionata sul campo di calcio del Micri a Volla, sempre in provincia di Napoli, la squadra del torneo di Eccellenza nella quale Santo giocava come portiere.
Dopo un lungo applauso e aver gridato il suo nome in coro, i suoi compagni hanno portato a spalla la bara adagiandola sul campo di fronte alla porta.
Sulla bara una foto di Santo e fasci di fiori bianchi. Lì, amici, parenti e la squadra al completo, hanno ricordato il giovane, soprattutto le sue doti da portiere tra lacrime e commozione.
Molti indossavano una maglietta bianca con una sua foto e in mano palloncini bianchi.
Successivamente la bara bianca è stata trasportata nella chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe a Casoria, città del ragazzo, dove il rito funebre è stato celebrato. La bara è entrata nella struttura accompagnata da un lungo e fortissimo applauso, oltre a vari cori che inneggiavano alla giustizia.
Gli amici e compagni di squadra della giovane vittima, hanno posto la bara ai piedi dell’altare e poi intonato il coro “Santo vive con noi” e sulla bara, sono stati posati dei guanti da portiere.
La cerimonia funebre è stata celebrata da monsignor Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli, tra i concelebranti don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano.
Alla Cerimonia era presente anche il sindaco di Casoria Raffaele Bene, queste le sue parole entrando in chiesa:
“Ho parlato con il papà della fidanzata di Santo, bisogna essere vicini alla famiglia e avere rispetto del dolore che stanno vivendo in questo momento. Tutti dobbiamo mantenere viva la memoria di Santo e lavorare perché queste cose non si verifichino più”.
Tra i presenti anche l’allenatore delle giovanili del Micri Fabio Marchisano, queste le sue parole:
“Il momento più difficile è stato il primo allenamento, quando per trovare la forza di parlare ai ragazzi mi sono dovuto prima autoconvincere. Oltre che istruttori, per questi ragazzi dobbiamo essere anche psicologi. Abbiamo iniziato l’allenamento con una preghiera, i ragazzi sono turbati. Santino era il più vecchio della scuola calcio, è venuto da noi a 4 anni e ha fatto tutta la trafila fino alla prima squadra, lo conoscevano tutti”.
Fuori dalla chiesa, in onore della vittima, sono stati posti i gonfaloni, vessilli rettangolari posti su un’asta che rappresentano un’ente, un’associazione o una comunità di individui, della Regione Campania, dei Comuni di San Sebastiano e di Casoria.
Presenti alla cerimonia, anche il sindaco di San Sebastiano Peppe Pugliese, il vicesindaco della Città metropolitana di Napoli Giuseppe Cirillo e l’assessora della Regione Campania Armida Filippelli.
I rappresentanti delle istituzioni locali hanno incontrato i familiari di Santo per rendere omaggio al giovane calciatore e essere vicini a loro in un momento così buio, e vicino ai genitori erano seduti i compagni di squadra del ragazzo.
Alla fine della funzione, sono stati lasciati in cielo palloncini bianchi.
Il VIDEO: