Hacker e spionaggio, 60 indagati: coinvolti 3 cugini del boss

MARCIANISE. Ci sarebbero anche tre marcianisani coinvolti nella maxi inchiesta milanese su hacker e spionaggio.  A riferirlo è il portale Notix: stando a quanto emerso i tre nomi presenti nelle carte sarebbero quelli di Antonio Nicola Belforte, Pasquale Belforte e Gaetano Belforte. Sono i cugini dei boss dei Mazzacane Domenico e Salvatore Belforte. Non si tratta di figure centrali dell’inchiesta ed è possibile che siano finiti nel mirino per la richiesta di informazioni sulle loro posizioni. In totale gli indagati sono 60.

L’inchiesta sulle presunte cyber-spie che avrebbero condizionato con dossier pieni di dati riservati il mondo dell’economia e della politica, è nata da un “pedinamento”, poco più di due anni fa, di una persona legata alla criminalità organizzata, che si sarebbe incontrata nel centro di Milano con Carmine Gallo, l’ex super poliziotto ora ai domiciliari accusato di associazione per delinquere. Finora l’origine dell’indagine era un elemento che non era stato chiarito. Anche se, comunque, resta “omissato” negli atti il nome dell’uomo che partecipò a quell’appuntamento.

“La genesi dell’attuale fase investigativa, che vede la presente informativa di questo filone denominato ‘7’ – si legge in una delle annotazioni degli investigatori – è legata ad un pedinamento effettuato nell’estate 2022 di ‘OMISSIS'”, legato “alla criminalità organizzata lombarda, che si è incontrato con ‘Carmine'” in un locale in piazza Fontana, a due passi dal Duomo e non lontano dal Palazzo di Giustizia. Per gli inquirenti, con quell’incontro Gallo avrebbe mostrato il suo “senso di impunità”. Per identificare quel “Carmine”, che vide la persona con legami con la criminalità organizzata, si legge negli atti, gli investigatori, coordinati dal pm della Dda Francesco De Tommasi, hanno svolto, dopo aver scattato fotografie, “un’accurata analisi dei soggetti compatibili” a quello “notato in compagnia del target”.

Da lì è venuto fuori il nome di Carmine Gallo, “ispettore della Polizia Di Stato in congedo dal dicembre 2018”, ma “anche importante membro della Squadra Mobile e della Criminalpol di Milano”. E dal 2020 “amministratore delegato” della Equalize, poi finita al centro dell’indagine, e che ha sede in via Pattari, ossia a “130 metri in linea d’aria dal luogo dell’incontro”. Sempre nell’informativa i carabinieri del Nucleo investigativo di Varese riportano che Gallo è stato condannato a fine 2019 dalla Corte d’Appello di Milano per rivelazione di segreto e favoreggiamento e poi ha ottenuto la “riabilitazione”.

 

 

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