Scoperto focolaio di brucellosi in azienda bufalina, Asl: “Capi da abbattere”

Castel Volturno. Scoperto focolaio di brucellosi in azienda bufalina.

Un’azienda bufalina di Castel Volturno dedica all’allevamento di capi bufalini per la produzione di latte, ha fatto ricorso perché l’Asl di Caserta ha sequestrato la struttura avendo confermato la presenza di capi bufalini positivi alla tubercolosi.

L’Asl infatti, seguendo i protocolli previsti per casi simili, ha eseguito dei test sugli animali confermando che almeno 3 di essi sono positivi alla tubercolosi.

Questo ha portato al sequestro della struttura, ma l’azienda non ha accettato tale provvedimento presentando ricorso.

La quinta sezione del Tribunale Amministrativo della Campania, si è pronunciata sul ricorso presentato dall’azienda, e lo ha respinto, dato che è stato confermato che ci sono animali contagiati.

Per tale ragione, l’azienda sanitaria locale ha ritirato la qualifica sanitaria e chiuso la struttura posta a sequestro cautelativo.

 

Per il Tar, il ricorso presentato dall’azienda è infondato, queste le sue parole:

 

“Al ricorrente è stata comunicata la diagnosi di positività di tubercolosi bovina a seguito di prove di interferone di 3 capi bufalini. Il test ufficiale per la diagnosi della malattia si basa sull’utilizzo della prova intradermica singola con conseguente macellazione dei capi risultati reattivi. Nella fattispecie oggetto  del ricorso la sospensione della qualifica è stata disposta in quanto 3 capi bufalini sono risultati positivi sia alla prova dell’idt singola che alla prova del gamma interferone e in relazione ai capi infetti è stato disposto l’invio al macello. Ciò posto le censure articolate nell’istanza con cui si contesta la metodica  seguita per il rilevamento dell’infezione sono inammissibili oltre che infondate”.
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