GRAZZANISE/CAPUA/CASAL DI PRINCIPE/CASAPESENNA. Aveva raccolto attorno a sé familiari ed esponenti di spicco del clan sul territorio Antonio Mezzero, boss 62enne arrestato dai carabinieri di Caserta che oggi hanno sgominato il gruppo malavitoso costituito dopo la sua scarcerazione, nel 2022.
Con lui sono finiti in carcere il fratello Giuseppe, i nipoti Alessandro e Michele Mezzero, il 51enne Pietro Ligato, esponente dell’omonima famiglia criminale che da sempre controlla per conto dei Casalesi il territorio del comune di Pignataro Maggiore; Pietro è figlio del capoclan Raffaele Ligato, morto nel 2022 a 74 anni nel carcere di Milano-Opera, dove era ristretto al 41bis anche per l’omicidio del sindacalista Franco Imposimato, fratello del giudice Ferdinando Imposimato, che aveva indagato su camorra e terrorismo.
Proprio Ligato jr, emerge dalle indagini, si inserisce in un’estorsione da 40mila euro ordinata da Carmine Zagaria, fratello di Michele, che riguardava la compravendita di un capannone a Sant’Andrea del Pizzone, zona che per Ligato era di sua competenza; per questo il figlio del capoclan defunto si sarebbe fatto consegnare dal compratore 20mila euro.
Tra gli indagati per i quali il giudice per le indagini preliminari di Napoli Nicoletta Campanaro, pur sottolineando i gravi indizi di colpevolezza, ha preferito rigettare le richieste cautelari, figura anche Carmine Zagaria, 56 anni, fratello dell’ex primula rossa Michele Zagaria, boss dell’omonima fazione della federazione mafiosa casalese. A Carmine Zagaria viene contestato di essere il mandante di una estorsione da 40mila euro avanzata nell’ambito di una compravendita di un capannone in località Torello della frazione Sant’Andrea del Pizzone a Francolise risalente al 28 marzo 2022. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, la richiesta prevedeva che dovessero essere corrisposti 30mila euro dal compratore e 10mila dal venditore. La vicenda ha però visto la convergenza su questa richiesta anche del capozona di Francolise il quale, invece, era intenzionato anche lui a imporre un “pizzo” da 40mila euro ma da suddividere in due tranche da 20mila per ciascuna delle due vittime, una delle quali venne anche minacciata e aggredita.
In carcere sono finiti Giuseppe Mezzero, Antonio Mezzero, Michele Mezzero di Grazzanise; Giovanni Diana, di Casal di Principe, Davide Grasso, di Santa Maria La Fossa; Pietro Ligato, di Pignataro Maggiore; Carlo Bianco, di Casal di Principe, e Pasquale Natale, 64enne, originario di Santa Maria La Fossa ma residente a Vitulazio. Arresti domiciliari per Pietro Zippo, Di Marta di Vitulazio, Vincenzo Addario, di Santa Maria Capua Vetere, Giuseppe Dianadi San Cipriano d’Aversa, e Andri Saphiu.
Indagati a piede libero Andrea Adinolfi, di Capua, Michele Bifulco, di Casal di Principe, Teresa Di Martino, di Casaluce, Gianluca Fulgido, di Cancello ed Arnone, Alin Ionut Halungescu, romeno, Biagio Ianuario, di Cancello Arnone, Carmine Munno, di Santa Maria Capua Vetere, Vincenzo Pellegrino, di Casagiove, Carmine Zagaria, di Casapesenna, Michele, e Flori Zmakaj.