CASAL DI PRINCIPE. Domani sera alle 18:30, nella sala Don Milani del ristorante Nuova Cucina Organizzata di Casal di Principe (via Giacosa, 25), si terrà una riunione organizzativa di Altragricoltura per coordinare le iniziative nel quadro della mobilitazione in atto sul ribasso unilaterale del prezzo del latte di bufala – 1,20 euro al chilogrammo le ultime “quotazioni” al di sotto del costo di produzione stimato in 1,45 euro – e le disdette e le mancate proroghe contrattuali in atto da parte di alcuni caseifici, che rischiano di condannare a morte oltre 400 allevamenti dell’area Dop della Mozzarella di Bufala Campana. Ecco i temi che saranno affrontati.
Denunce alle Procure, come e quando
Sarà decisa la tempistica sulla presentazione delle denunce alle Procure della Repubblica competenti per territorio delle denunce per i fatti avvenuti in queste ultime settimane in relazione al comportamento di alcuni caseifici. “Dai caseifici giunge notizie che vi sarebbe in circolo troppo latte, circostanza confermata per altro dallo stesso Consorzio di Tutela – afferma Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura, ma dai dati per ora in nostro possesso queste informazioni non ci convincono. Da dove viene il latte? E da dove è venuto nei mesi scorsi quando i grossi caseifici che possono permettersi di congelare hanno congelato? E con il latte congelato che mozzarella si fa?”
Durante la riunione saranno decisi i documenti da allegare alle denunce alla magistratura, tra questi i dati che sono stati richiesti al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare sulla tracciabilità del latte e dei prodotti e segnatamente: tutti i report sulla produzione quantitativa di Mozzarella di Bufala Campana Dop dal 2022 al 2024; tutti i report sulla produzione in area Dop di mozzarella di latte di bufala (100% latte di bufala) ai sensi del Decreto Ministeriale Pinto dal 2020 al 2024; mozzarella prodotta in area Dop con latte di bufala (mozzarella mista) nel medesimo periodo 2020 /2024; latte prodotto di tutta la filiera italiana allevamento Bufala report 2020/2024; latte prodotto solo nell’areale della DOP report anni 2020/2024; report su cagliate e latte provenienti dall’estero e semilavorati di qualsiasi tipo usati e dichiarati per la produzione di mozzarella mista e non Dop.
Il ruolo di CNA e dei caseifici artigiani
Parteciperà all’incontro organizzativo di Altragricoltura il segretario generale della CNA Nord Campania, Francesco Geremia. Un passo in avanti sul piano dell’attuazione di un accordo nazionale siglato fra le due organizzazioni sindacali, al fine di implementare il progetto dell’Unione degli Agricoltori, dei Pescatori e degli Artigiani.
“Sono molti i caseifici artigianali che hanno già dato la disponibilità – e manifestato grande interesse – a trovare una linea comune di iniziativa con gli allevatori per difendere la filiera artigianale e di territorio contro il rischio che le strategie speculative, che vedono in questi anni particolarmente attive multinazionali del latte e grosse strutture industriali, compromettano il valore e la qualità di un prodotto straordinario – sottolinea Fabbris, che annuncia: “domani sera definiremo le modalità organizzative dell’incontro cui stanno lavorando insieme CNA e Altragricoltura Campania Nord“ .
Apertura della vertenza con Assolatte
“Nella riunione di domani sera inoltre, sarà dato conto della richiesta congiunta di Altragricoltura Confederazione per la Sovranità Alimentare e CNA ad Assolatte per ottenere un incontro e valutare la situazione a partire dal prezzo del latte e complessivamente sui rischi che corre la Dop della Mozzarella di Bufala Campana” aggiunge il coordinatore di Altragricoltura.
Mobilitazione permanente e programmazione
Infine domani sera ci sarà la preparazione – dopo la riunione di Capaccio – delle assemblee pubbliche di Latina e del Casertano e la convocazione formale degli Stati Generali in Difesa della Mozzarella di Bufala Campana Dop, da tenersi a Napoli in novembre. Sarà anche confermato lo stato di mobilitazione permanente: “Gli allevatori sono pronti in ogni momento, al seguito di un eventuale ulteriore deteriorarsi delle relazioni contrattuali con i trasformatori, a scendere in piazza a protestare anche ricorrendo allo sciopero del latte – conclude Fabbris.