Prezzi del latte di bufala, parte nuova vertenza degli allevatori

Caserta. Al via la mobilitazione per la vertenza sul latte di bufala contro la speculazione che cambia le carte in tavola in maniera unilaterale e per difendere la vera mozzarella a tutela di tutti i cittadini.

 

La speculazione commerciale straccia unilateralmente i contratti e molti caseifici – con motivazioni strumentali – non ritirano più il latte di bufala idoneo alla produzione di Mozzarella di Bufala Campana Dop, mettendo a rischio 400 aziende zootecniche nelle province di Caserta, Salerno e Latina. Ma il mercato è stato recentemente invaso da prodotti non tracciati, non garantiti e con etichettature equivoche. E c’è di più, perché gli allevatori ai quali invece il contratto di fornitura di latte bufalino è stato rinnovato hanno trovato un’amara sorpresa: il prezzo del latte alla stalla crolla, passando da oltre 1,80 euro al chilogrammo (valore rilevato da Ismea a Caserta fino a tutto settembre 2024) a non più di 1,55 euro al chilogrammo in tutte e tre le province.

 

“E’ una situazione insostenibile, costellata di fatti gravissimi – afferma Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura – rispetto alla quale Altragricoltura ha deciso la mobilitazione unitaria degli allevatori bufalini dell’area Dop nelle province di Caserta, Salerno e Latina e l’apertura della vertenza sul latte di bufala. Abbiamo proposte precise che nei prossimi giorni confronteremo con gli allevatori di tutta l’area dop – continua Fabbris – e siamo pronti a scendere in piazza fino allo sciopero del latte ove non ascoltati”.

 

Altragricoltura sta depositando in queste ore atti alle Procure della Repubblica sulla gestione dei contratti di conferimento del latte e sui controlli di tracciabilità. Intanto sono in via di convocazione le assemblee degli allevatori bufalini nelle province di Latina (17 ottobre), Salerno (11 ottobre 2024 ore 18.30 a Capaccio Paestum nella Sala Agripaestum) e Caserta (29 ottobre alla Nuova Cucina Organizzata di Casal di Principe).

 

“Apriamo invece il tavolo di confronto con i caseifici interessati a difendere il lavoro e il prodotto, prepariamo a Napoli gli Stati Generali in Difesa della Mozzarella che si terranno nella prima settimana di novembre” – annuncia Fabbris, che sottolinea: “proponiamo un tavolo di trattativa sul prezzo del latte da aprire in un luogo istituzionale e chiediamo alla politica di mettere in campo una forte azione di rilancio della filiera bufalina, già colpita dal fallimento dei Piani di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi.”

 

 

 

Per Fabbris inoltre “Sarà questa l’occasione per sottolineare l’unità degli allevatori, dei trasformatori artigianali e dei cittadini dell’area Dop: il tempo delle divisioni su cui la speculazione e la mala politica hanno contato sta finendo.”

 

“Vogliamo evitare – aggiunge il coordinatore nazionale di Altragricoltura – che la mozzarella di bufala diventi una commodity senza qualità, non più legata all’allevamento ed alla trasformazione artigianale e di territorio. Siamo di fronte – conclude Fabbris – al fallimento del Consorzio di Tutela della Mozzarella Dop, ormai nelle mani di interessi industriali, di cordate pseudosindacali e della speculazione commerciale e di istituzioni incapaci di tutelare gli allevatori. Sarà l’unità degli allevatori, dei caseifici non speculativi, dei cittadini a salvare questo straordinario prodotto frutto dei casari, degli animali, degli allevatori e della grande cultura dei cittadini delle comunità interessate”

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