Politica e corruzione, l’ombra dei servizi segreti. La soffiata a un indagato sulle chiavette

MONDRAGONE/SANTA MARIA CAPUA VETERE. Potrebbe esserci anche l’ombra dei servizi segreti, ipotesi però tutta da verificare, nell’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere che vede indagate a vario titolo per reati di corruzione, concussione, truffa e fatture per operazioni inesistenti sette persone, tra cui il consigliere regionale della Campania Giovanni Zannini, imprenditori e il dirigente della Regione Campania Antonio Postiglione.

Le chiavette rifiutate

Durante l’inchiesta, i carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa si sono infatti imbattuti in un incontro tra l’imprenditore Alfredo Campoli (indagato) e un uomo presentatosi come esperto in materia di rifiuti, che dopo aver fatto diverse domande a Campoli circa il consigliere regionale Zannini, si dice pronto a consegnargli delle chiavette con notizie riservate. Campoli però si impressiona e non accetta.

L’interlocutore di Campoli si sarebbe presentato come un agente dei servizi in possesso di notizie riservate riguardanti l’indagine su Zannini e Campoli. Il presunto agente si dice certo, rivolgendosi all’imprenditore, di poter fare insieme “grandi cose”. Un episodio su cui proseguiranno le indagini della Procura sammaritana (Procuratore Pierpaolo Bruni), che è ancora alla ricerca di tutti i riscontri probatori, anche documentali.

I pizzini coi ruoli

I carabinieri non hanno ancora trovato i pizzini su cui Zannini avrebbe indicato i nomi dei professionisti da nominare nei ruoli dell’Asl di Caserta; bigliettini che Zannini, come emerso dalle immagini delle telecamere negli uffici dell’Asl di Caserta, ha consegnato ad alcune persone perché le dessero al direttore sanitario dell’azienda Enzo Iodice. Questi fatti risalgono ad un anno fa. Iodice però non voleva soddisfare le richieste di Zannini sulle nomine, e fece girare tra i dipendenti Asl anche il messaggio di non parlare con i politici, provocando la reazione piccata di Zannini.

Così il consigliere regionale, supportato dal dirigente della sanità della Regione Campania Antonio Postiglione (indagato), è emerso dalle indagini, fece pressione su Iodice perché si dimettesse; Postiglione paventò a Iodice un trasferimento in altre sedi, tra cui l’ospedale San Pio di Benevento, ma Iodice non accettò giudicando la proposta come una deminutio, e alla fine, nel settembre dello scorso anno, si dimise.

Lo yacht pagato dagli imprenditori

Dalle indagini è poi emerso che Zannini ha accettato nel settembre 2023 una gita a Capri su uno yatch pagato dai due imprenditori Paolo e Luigi Griffo, per aiutarli a risolvere un problema con la Regione per l’impianto di mozzarella di bufala che stavano realizzando a Cancello e Arnone; Zannini ha ammesso di aver saldato il conto della barca da oltre 7mila euro, ma per la Procura, quei soldi sarebbero stati pagati all’armatore dopo che Zannini venne a sapere di essere indagato. Da alcune intercettazioni emerge che l’rmatore, parlanfo con il fratello della yacht offerto dai fratelli Griffo a Zannini, dice “tranto quello che un reato che hanno commesso loro”. 

 

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