Detenuto perde la testa durante udienza e scappa dal tribunale

Regionale. “La presenza del personale di Polizia penitenziaria nelle strutture giudiziarie esterne, negli ospedali e presso luoghi pubblici, dev’essere garantita con un congruo numero di agenti donne: il personale operante è stato dimezzato a discapito della sicurezza dei vari presidi pubblici”.

Così, in una nota, il vicepresidente del sindacato Con.Si.Pe Luigi Castaldo, commenta quanto accaduto ieri nel tribunale di Napoli, dove un detenuto psichiatrico 28enne, proveniente dal carcere di Benevento, è andato in escandescenza in aula, davanti all’autorità giudiziaria e dopo avere aggredito il personale di Polizia Penitenziaria di scorta ha tentato la fuga.

Fortunatamente il poco ma pronto personale di Polizia Penitenziaria presente – ha detto ancora Castaldo – è riuscito a bloccarlo, pur se qualcuno ha riportato delle lesioni”. Per il vice segretario regionale CON.SI.PE della Campania Massimo Borrelli “quanto accaduto purtroppo si verifica spesso, specie con i reclusi psichiatrici ed extracomunitari, e mantenere la sicurezza di tutti in determinati ambienti col poco personale disponibile diventa difficile e complicato”.

Per il delegato nazionale dirigenti Polizia Penitenziaria Vincenzo Santoriello, “i tagli del passato hanno portato un depauperamento della forza disponibile in alcuni settori strategici del Corpo di Polizia Penitenziaria, come i NOTP (nucleo operativo traduzioni e piantonamenti), come l’UST (Ufficio Sicurezza Territoriale) e gli UEPE (Uffici esecuzione penale esterna), non tenendo conto dei molteplici incarichi e dei rei da attenzionare”. Secondo Santoriello “una organizzazione del personale di Polizia Penitenziaria sul territorio che fa acqua da tutte le parti e che oggi mette in serio pericolo la sicurezza di tutti”. 

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