Ucciso a 20 anni e dato alle fiamme

Regionale. Domano l’incendio e poi la drammatica scoperta, trovano un copro senza vita.

Durante la notte tra sabato e domenica, un vasto incendio è stato appiccato nei pressi di uno stabile in via Torre Poerio tra il quartiere di Pianura e il comune di Pozzuoli.

Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono intervenuti per una richiesta di ausilio da parte dei Vigili del Fuoco e insieme hanno domato le fiamme. Poi la tragica scoperta.

All’interno dello stabile interessato dalle fiamme è stato trovato un corpo senza vita. Da qui sono partite le indagini per far luce sull’accaduto da parte della Squadra Mobile.

Durante le indagini si è scoperto che non sono state le fiamme a togliere la vita alla vittima ritrovata. Sul copro senza vita sono stati trovati tre fori di proiettile.

La polizia con il coordinamento della Procura di Napoli, ha continuato a indagare e tra le varie ipotesi c’erano quelle che l’uomo era stato ucciso in un altro posto per poi essere trasportato lì e che gli abbiano dato fuoco proprio per coprire le tracce.

Grazie alle indagini, la vittima è stata fortunatamente identificata.

La vittima si chiamava Gennaro Ramondino, aveva venti anni. La Squadra Mobile di Napoli, che sta ancora svolgendo indagini sul drammatico evento, pensa che la vittima sia un uomo di fiducia del baby boss Massimiliano Santagata, il giovanissimo capo del omonimo gruppo malavitoso emergente sgominato dalla Polizia di Stato agli inizi dello scorso agosto con l’arresto del suo capo, preso con altri due giovani.

Ai tre arrestati è stato contestato il coinvolgimento nel tentato omicidio di un rivale risalente allo scorso maggio a cui avrebbero preso parte almeno cinque persone. Gli investigatori della Polizia di Stato sono al lavoro per ricostruire l’intera vicenda e per delineare dinamica e movente dell’accaduto.

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