Uomo del Casertano morso da un ragno violino: corsa in 2 ospedali

San Felice a Cancello. All’inizio aveva pensato al morso di una vipera, perché era reduce da una scampagnata nei boschi in Irpinia, invece il medico di famiglia vedendo quell’abrasione sullo stinco gli ha consigliato di correre in ospedale a Caserta.

Qui gli hanno detto che si trattava del morso di un ragno violino, proprio sulla parte dello stinco come si evince dalla foto in copertina e lo hanno immediatamente trasferito al centro veleni del Cardarelli a Napoli.

Questa è l’odissea che sta vivendo un signore della frazione Cancello Scalo di San Felice a Cancello, B.P. che in questo fine settimana aveva fatto una gita a Montevergine con gli amici e si è beccato un morso da un ragno violino.

Ha cominciato ad avere sintomi come capogiri e febbre alta a 40, ci vorrà ancora qualche giorno per il decorso poi bisognerà monitorare la ferita, abbastanza ampia come si evince nella foto. In bocca al lupo per una pronta guarigione.

Nei casi più gravi, fortunatamente non tanto  diffusi, si possono manifestare sintomi ben più gravi non solo nel sito in cui il ragno ha morso l’individuo, ma anche a livello sistemico.

In questo caso, si parla più propriamente di loxoscelismo, una sindrome che si manifesta a livello della pelle e sistemico indotta proprio dal veleno del ragno. I primi sintomi del loxoscelismo possono comparire già dopo 10-20 minuti dall’avvenuto contatto.

Quelli di lieve entità

Nei casi più lievi, solitamente, accanto al dolore si manifestano sintomi simili a quelli indotti dai morsi o dalle punture di insetti o altri aracnidi. Fra questi ricordiamo:

Anche se i sintomi non sono particolarmente gravi, è bene mettere in evidenza che il morso di ragno violino può dare origine ad una lesione cutanea che tarda a risolversi e che impiega molto tempo a guarire.

 

La sintomatologia cutanea:

Dopo qualche ora, in corrispondenza del sito in cui il ragno violino ha dato il morso, compare una vescicola circondata da un’area di cute livida o biancastra a sua volta circondata da un’area di cute eritematosa. Talvolta, la suddetta vescicola si rompe originando così un’ulcera, cui consegue la formazione di un’escara (lesione necrotica).

A livello sistemico, invece, il loxoscelismo si caratterizza per la comparsa di:

Febbre alta;

Nausea e vomito;

Brividi;

Mialgia e artralgia;

Mal di testa;

Emolisi e trombocitopenia.

Nei casi più gravi, inoltre, il loxoscelismo può portare alla comparsa di: aritmie cardiache, insufficienza renale, crisi ipertensive, confusione, perdita di coscienza, coma e il decesso. LEGGI QUI IL PRECEDENTE IN CAMPANIA

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