Sparanise e San Vitaliano: “Una devozione Millenaria”

Sparanise. Sparanise si prepara in questi giorni a festeggiare il Santo Patrono vescovo di Capua: “San Vitaliano”.  Quella del comune della cittadina dell’Agro Caleno è una devozione millenaria tramandata negli  anni. Tutti i cittadini sono legati all’immagine del Santo e allo steso modo ai festeggiamenti sia religiosi che pagani che ogni anno si svolgono nella cittadina.
Ma chi era Vitaliano? Come mai è importante per la città di Sparanise e di Capua?  

Entrambe le città lo riportano quale loro vescovo, potendo esserlo stato prima, brevemente, dell’uno e poi dell’altra. Non compare comunque sul più antico calendario di Capua del XII secolo.  La principale fonte sulla sua vita è un codice in pergamena del XII secolo trovato da Monsignor Stefano Borgia nella biblioteca della chiesa di Benevento. Secondo questa bibliografia Vitaliano a causa della sua Santità e contro il suo volere, fu nominato dal popolo e dal clero vescovo della città, ma venuto in odio da alcuni prelati che speravamo di impossessarsi della carica episcopale e di sostituirlo a capo della città, una notte ebbe da questi sostituiti i propri abiti con altri da donna. Svegliandosi la mattina e non  accorgendosi della sostituzione, il prelato  si vestì con questi abiti  e presentatosi in chiesa fu sbeffeggiato e accusato di predicare la castità ma di non predicarla.

Vitaliano protestando la propria innocenza si liberò subito dell’abito e abbandonò la diocesi dirigendosi immediatamente verso Roma, presso il Papa. Ma i suoi nemici lo inseguirono e raggiungendolo in riva al mare presso l’Antica Sinuessa, lo chiusero in un sacco di cuoio e lo gettarono tra le onde. Grazie alla protezione Divina il santo raggiunse Ostia dove venne liberato dal sacco sano e salvo. Qui si trattiene per circa 7 mesi. Intanto Capua come punizione Divina per l’empietà dei suoi abitanti venne flagellata da una lunga siccità e carestia. A questo punto gli abitanti ritrovarono San Vitaliano lo pregarono di riprendere la sua cattedra vescovile. Una volta che egli ritornò a Capua una abbondantissima pioggia ricoprì la città. Da quel giorno fu stimato e amato dal popolo. Passati anni con il popolo Capuano, San Vitaliano si ritirò in preghiera presso le vette del Monte Virgiliano dove in seguito il nome fu mutato in “Montevergine”, dove sorgerà l’anonimo santuario. Qui il vescovo edificherà un cancello in onore della Santissima Madre di Dio e si spegnerà nel luglio del 699 venendo seppellito nello stesso santuario da lui edificato.
Sparanise lo festeggia da secoli come Santo Patrono l’ultima domenica di agosto di riti religiosi che si alternano con una festa Popolare che dura in tre giorni coinvolgendo tutti gli sparanisani sia quelli che vivono in città che quelli che risiedono nel resto del mondo e tornano in paese proprio per vivere la festa del “Santo Protettore”

 

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