Santa Maria Capua Vetere. 23 rischiano il processo per aver rubato quadri, candelabri preziosi e reliquie di Sant’Erasmo sottratte all’omonima chiesa.
L’udienza preliminare ci sarà il prossimo marzio contro i 23 delinquenti.
I 23 dovranno comparire davanti al gup Pasquale D’Angelo, ecco i loro nomi: Ernesto De Mitri, 33enne di Aversa; Luciano Rampone, 38enne di Santa Maria Capua Vetere; Giuseppe Carrano, 56enne di Vico Equense; Ugo Di Napoli, 49enne di Arzano; Alessandro D’Angelo, 49enne di Arzano; Raffaella Galoppo, 90 anni di Arzano; Maria Luisa Russo, 47enne di Arzano; Michele Guastaferro, 50enne di Sant’Agnello; Vincenzo Izzo, 43enne di Castellammare di Stabia; Giuseppe Vollaro, 51enne di Casoria; Salvatore Scognamiglio, 44enne di Ercolano; Giuseppe Sannino, 46enne di Ercolano; Giovanni Claudio Giuliano Formisano, 79enne di Portici; Diego Apuzzo, 51enne di Afragola; Michele Capasso, 53enne di Crispano; Stefano Maisto, 27enne di Arzano; Fioravanti Massaro, 43enne di Afragola; Raffaele Silvestri, 58enne di Casoria; Angelo Tarallo, 57enne di Gaeta; Giorgio Tarallo, 60enne di Fondi; Emauele Tornincasa, 28enne di Gaeta; Mariano Tuppo, 39enne di Afragola; Gianni Saviano, 76enne di Frattamaggiore.
Stando alle ricostruzioni dei pubblici ministeri, dal 2017, ci sarebbe stata una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione di opere d’arte da chiese e palazzi storici.
Ugo Di Napoli, Giuseppe Carrano e Alessandro D’Angelo, pare fossero i leader e che avrebbero organizzato la pianificazione dei colpi e la gestione della successiva attività illecita.
Gli altri avrebbero partecipato per mettere a segno i furti o ricettare le opere.
Le vittime di tali furti sarebbero almeno 61 e che hanno denunciato i torti subiti.
Tra le vittime dei loro furti ci sarebbe la chiesa di Sant’Erasmo di Gaeta, furto avvenuto a maggio del 2017. I banditi asportarono una teca che conteneva la reliquia del santo e un reliquario con le ossa di Sant’Erasmo. T
Oltre a questo hanno compiuto altri furti nel casertano. Nell’aprile 2017, un altro furto messo a segno a Palazzo Mazzocchi a Santa Maria Capua Vetere dove i criminali hanno portato via 4 porte con cornici in legno dorato, una tela posta a decorazione del soffitto e l’opera “Madonna con le mani giunte”.
Oltre a questo ci sono stati altri furti anche a Sessa Aurunca, tra cui 9 putti del ‘700 rubati nella chiesa di Sant’Eustacchio, ed Orta di Atella, dove vennero rubate 5 biciclette, 1 televisore ed un lettore Dvd.
Sono accusati anche di ricettazione di un reliquario rubato dalla chiesa di “Sant’Audeno” ad Aversa, di un ostensorio rubato dall’Istituto Pontificio delle missioni estere di Trentola Ducenta, di un messale romano del ‘700 rubato nella congrega del “Monte dei morti nella casa santa dell’Annunziata” e due dipinti rubati dal Palazzo Arcivescovile di Capua.
La banda sarebbe entrata nella disponibilità anche di opere rubate dalla chiesa di “San Marco Evangelista” a Santa Maria a Vico, tra cui le sculture raffiguranti “Pecora” e “Bue”.
Durante le varie indagini sono state documentate ricettazioni di opere portate via dalle province di Napoli, Latina, Frosinone, Firenze, Bolzano, Roma, Potenza, Avellino, Salerno, Catania e Potenza.
Tra i difensori impegnati nel procedimento figurano gli avvocati Massimo Caiano, Gerardo Marrocco, Nello Sgambato, Giovanni Petranico, Mario Oliviero, Michele Marano e Giuseppe Ferraro.