AGGIORNAMENTO AUTOPSIA. Per aver un quadro completo dell’autopsia ci vorrà almeno un mesetto, perché bisognerà attendere anche gli esami tossicologici.
Ricordiamo che nella parte finale della nottata, presso l’Ewa, Paolo ha assunto qualcosa, forse una striscia di stupefacente, lì potrebbe esserci, nell’ambito delle ipotesi, l’accusa di morte provocata da altro reato. Questa circostanza è stata ripresa da una telecamera. Ma dipende tutto dagli esami tossicologici.
Per il resto dall’esito dell’autopsia pare sia emerso che non vi siano particolari segni che avrebbero potuto cagionare il decesso del 38enne per qualcosa di traumatico. Non sembrano esserci nemmeno lesioni interne. Questo è quanto, quindi è il caso di non sbilanciarsi troppo con processi sommari, così come è emerso anche sui social nelle ultime ore e su qualche organo di informazione anche importante uscito con titoloni a tutta pagina.
San Felice a Cancello. Si terranno domani pomeriggio alle 17 e 30 i funerali del 38enne Paolo Houssari deceduto ieri mattina all’ospedale di Caserta dopo 5 giorni di coma per fatti ancora in fase di accertamento relativi ad una notte ‘brava’ con altri ragazzi suoi compaesani.
L’autopsia si è svolta oggi a Caserta e la salma è stata liberata e messa a disposizione dei familiari.
Paolo Houssari lascia la compagna Roxan, la figlia Brigida Clarissa, la madre Brigida, il papà Mauro, i fratelli Kearmi, Yosef e Sara, gli zii, i cugini, i nipoti e gli altri parenti.
La camera ardente sarà allestita da domani alle 10 e 30 alla casa funeraria Lettieri, a seguire i funerali nella chiesa di San Felice Martire alle 17 e 30.
Per lui sarà approntata una bara tutta azzurra, con riferimenti alla sua squadra del cuore, il Napoli, era un suo desiderio.
Le indagini dei carabinieri di San Felice proseguono a tutto campo ma molto dipenderà dall’esito dell’autopsia.
Tutto sembra concentrato su quanto è accaduto all’Ewa di Forchia, dove Paolo nella notte di sabato scorso vi è giunto assieme ad alcuni ragazzi.
Fino ad ora sono stati escussi come persone informate sui fatti un soggetto che era andato a prenderlo da casa sua per riportarlo in piazza durante la notte e poi un altro ragazzo che era presente all’Ewa ma giunto in un secondo momento. Il cerchio insomma si restringe a pochi nomi, forse 3, ma tanto lo dirà l’esito dell’autopsia.
In aggiunta potrebbe esserci stata imperizia nel non comprendere subito le sue condizioni, in questo caso poteva essere trasportato prima presso una struttura medica. Bisogna però capire quanto tempo è rimasto esanime, considerando che dall’Ewa al Psaut di via Roma, alle 6 di mattina ci vogliono 5 minuti, sono pochissimi chilometri.