Mattanza in carcere, spunta la falsa lettura di scuse imposta ai detenuti

SANTA MARIA CAPUA VETERE (red.cro.)Processo pestaggi in carcere, in aula si parla della falsa lettera di scuse imposta ai detenuti. Dichiarazioni spontanee dell’ex comandante Manganelli. Chiarito anche un passaggio su una frase offensiva rivolta ai reclusi.

Il caso della falsa lettera di scuse da parte dei detenuti per la sommossa del 5 aprile del 2020 è stata al centro dell’ultima udienza di luglio del maxi processo di Corte di Assise sui pestaggi ai detenuti avvenuti nel carcere sammaritano il 6 aprile di quattro anni fa, da parte degli agenti penitenziari. Nell’ordinanza – firmata dal gip Sergio Enea – era emerso anche il passaggio di una falsa lettera di scuse dei reclusi al provveditore architettata da Pasquale Colucci, comandante del nucleo piantonamenti di Napoli: «Sì, sono sul posto, ho raccolto tutto, ottimo. Anche lettera di scuse dei detenuti», avrebbe detto al capo del Dap campano Fullone. Ma le scuse sarebbero state imposte. Lo raccontano i detenuti: “La lettera di perdono indirizzata alla commissaria Anna Rita Costanzo era stata proposta due giorni dopo gli eventi da un detenuto della terza sezione, che insieme ad altri avrebbe cercato di convincere altri detenuti.” Poi sarebbe stato lo stesso detenuto a dichiarare che sarebbe stato costretto ad aderire alla rivolta con barricamento il 5 aprile.

Nel corso dell’udienza ha reso spontanee dichiarazioni l’ex comandante della Polpen Gaetano Manganelli che quel 9 aprile, data dell’organizzazione della lettera, non era in servizio. Nel corso della sua deposizione l’ex ufficiale riferendo del detenuto che avrebbe promosso la lettera di scuse, ha anche parlato dello stesso come un professionista arrestato per stalking, che in seguito avrebbe ricevuto le visite dalla sua accusatrice diventata suo difensore. Nel corso del processo è stato sentito anche il teste detenuto Pasqualino Desiato (uccise la zia a Piana di Monteverna diversi anni fa) il quale ha rettificato su una frase che avrebbe detto la commissaria Costanzo durante la rivolta: ‘Voi siete in carcere e le vostre mogli in casa a fare i buc….ni’. ‘Non La disse lei perché arrivo dopo, ha dichiarato il teste con problemi di udito, il quale ha però detto che poi sentì un tono di voce femminile successivamente mentre era rivolto al muro senza vedere chi fosse e che quella frase era circolata di bocca in bocca per sentito dire.

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