Affittuari aggrediscono i proprietari del loro negozio, chiamarti anche i rinforzi: condannati in 6

Maddaloni. Il giudice del tribunale monocratico di Santa Maria Capua Vetere ha condannato 6 persone di Maddaloni che nel giugno del 2021 aggredirono in modo violento i titolari del loro negozio.

Madre, padre e l’allora figlio 13enne finirono tutti in ospedale.

L’accusa: lesioni aggravate in concorso. I negozianti erano in fase si sfratto e ci fu una violenta colluttazione, li inseguirono fin dentro casa, facendosi anche aiutare con dei rinforzi.

Le vittime: Madre oggi 50enne policontusa, riportò la fratture della quinta e sesta costola destre. 20 giorni di prognosi.

Figlio oggi 16enne 3 giorni di prognosi al piccolo per la contusione al volto

Padre oggi 48enne rottura retinica dell’occhio destro con intervento urgente e prognosi di 7 giorni.

 

Le condanne (sono tutti di Maddaloni)

E. Do., E.D.,  e B.C. condannati ad mesi 10 di reclusione pena sospesa

E. S., E.V.,  E.G. 11 mesi di reclusione e pena sospesa solo per il primo.

Condannati anche al risarcimento danno nei confronti della parte civile da quantificarsi in separata sede,

condanna inoltre al pagamento delle spese di costituzione e difesa

La cronaca di allora (giugno 2021).

 

Aggrediti in modo violento dagli inquilini del loro negozio, finisce davvero male per una famiglia di Maddaloni, spedita in blocco all’ospedale.
Il fatto risale all’inizio dello scorso week end, nel tardo pomeriggio.
Momenti terribili, cinque uomini contro un 45enne che di professione fa il sottufficiale dell’esercito, ma se la sono presa anche con la moglie 46enne, la suocera ed il ragazzino di 13 anni, ancora sotto choc.

 

La lite, in zona periferica di via Napoli, è scoppiata per futili motivi, in pratica su questa famiglia di commercianti, tra cui c’è pure qualche pregiudicato, c’era già uno sfratto in corso.

 

La scintilla e i rinforzi

E’ successo che hanno cambiato il lucchetto di un’area in comune con l’abitazione del sottufficiale dell’esercito e così questi è andato a chiedere spiegazioni, dato che non riusciva più ad accedere.
Di contro uno di questi commercianti, erano in tre, lo ha aggredito colpendolo con uno schiaffone.
Il sottufficiale, vistosi in inferiorità numerica, ha immediatamente chiamato carabinieri e polizia.
Le forze dell’ordine rispondevano che le pattuglie erano impegnate e che appena si liberavano sarebbero arrivate.
Ad arrivare prima di in pochi istanti, chiamati appositamente, ci pensavano due fratelli di questi 3 commercianti e tutti assieme, in 5, si introducevano nelle scale dell’abitazione dei proprietari di casa, sfondando il portoncino. Una vera e propria effrazione.

 

Modi da delinquenti

 

Qui accadeva di tutto, con modi delinquenziali, centravano all’occhio e alla testa il sottufficiale e prendevano a calci e schiaffi la moglie, colpendola alla schiena e ai fianchi.
Come delle belve assatanate infierivano anche sul ragazzino di 13 anni sceso nelle scale dopo aver udito il trambusto e gli mollavano uno schiaffone, infine pestavano anche la suocera intervenuta per cercare di difendere i familiari.

 

Uno ha impugnato una spranga

I 5 dopo aver aggredito l’intera famiglia uscivano all’esterno ed uno di quelli che era arrivato da fuori, dall’auto, impugnava una spranga dicendo le testuali: “L’agg accir”.
Per fortuna giungevano nel cortile altri residenti che dissuadevano i bulli dal compiere altre follie e poi arrivavano anche i carabinieri.
La famiglia però tutta malconcia veniva immediatamente trasportata in ospedale.
Si andrà per querela di parte, un’aggressione vile, che merita sicuramente grande attenzione.
Si potrebbero acquisire le immagini della videosorveglianza di un bar ubicato nei pressi di questo edificio che potrebbe aver immortalato l’arrivo di gran carriera degli altri parenti…

 

Problemi fisici seri

 

Intanto a distanza di qualche giorno moglie e marito stanno facendo avanti e indietro con l’ospedale, per alcune complicazioni avute in seguito alla tremenda aggressione.
Problemi ad un occhio per lui e per lei una costola rotta, una incrinata e microlesioni ad un rene.
La prognosi da 9 giorni potrebbe decuplicarsi, il 45enne invece, a sua volta, ha riportato dieci giorni di prognosi, il ragazzino invece non è più tornato a casa e sta dormendo presso parenti.
Davvero non ci sono parole per come hanno agito queste persone che in pochi minuti hanno compiuto una significativa quantità di reati dei quali risponderanno in sede penale e civile.

 

 

 

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