Baldascino: “Matacena ha trasformato sala consiliare in balera”. Poi l’affondo parafrasando Mussolini

Aversa. Parole davvero durissime quelle del consigliere comunale Mauro Baldascino, nel mirino i festeggiamenti del neo sindaco Matacena.

L’esponente del centrosinistra parafrasa addirittura il discorso del Bivacco di Benito Mussolini, pronunciato alla Camera 102 anni fa.

“Il suo sogno si è avverato e Matacena trasforma la sala consiliare in una balera. La coalizione civica guidata dal neosindaco ha inaugurato un nuovo standard per la celebrazione delle vittorie elettorali. Dopo lo scrutinio del ballottaggio, presi dall’euforia della vittoria i neoeletti si sono probabilmente fatti prendere la mano e hanno deciso non solo di assaltare l’aula consiliare, ma anche di trasformarla nella nuova location esclusiva per un festino politico memorabile. Poteva fare di quell’Aula “sorda e grigia” un bivacco di manipoli? Forse no, ma l’ha fatto.

 

“Senza alcuna autorizzazione, a quanto è dato sapere – continua – la coalizione ha dimostrato un notevole spirito d’iniziativa e creatività. L’aula consiliare, che solitamente ospita discussioni e decisioni di grande importanza per la comunità, si è magicamente trasformata in una sala da ballo improvvisata, completa di cori e canzoni a squarciagola, ritmate con colpi sugli scanni. Che spettacolo di originalità!”.

Baldascino rincara la dose: “Dimenticando per un attimo che il luogo principe delle istituzioni aversane non è propriamente adatto per party così rumorosi e pacchiani, la coalizione ha colto l’occasione per ridefinire il concetto di ‘partecipazione civica’. Non possiamo fare a meno di ammirare l’audacia di questa mossa: chi avrebbe mai pensato di unire politica e mondanità in modo così ingegnoso?”.

Poi l’invito: “Fuori dall’ironia, invitiamo i nostri illustri vincitori a riflettere che, sebbene il fervore della vittoria sia comprensibile, forse sarebbe stato più opportuno lasciare che l’aula consiliare non subisse questo scempio. Il rispetto e l’integrità delle istituzioni devono essere sempre preservati e protetti. Magari sarebbe stato meglio optare per una location meno istituzionale e più consona a balli e canti, come una piazza o un salone per feste”.

Baldascino ha scritto al Commissario prefettizio. “Ci congratuliamo per la vittoria, ma suggeriamo di riservare le celebrazioni a spazi più adeguati. Magari queste attività, chiassose e di cattivo gusto, le lasciamo ad un futuro quando si istituirà l’elezione del ‘Sindaco del Paese dei balocchi’. Nelle more che ciò avvenga, abbiamo chiesto al Commissario prefettizio di fare chiarezza su quanto accaduto e conoscere quali iniziative intende prendere per censurare e stigmatizzare la vicenda, anche per evitare che simili episodi si ripetano in futuro, perché riteniamo che questo comportamento rappresenti non solo una violazione delle norme di sicurezza, ma anche una mancanza di rispetto verso l’importanza e la sacralità delle istituzioni democratiche”.

Infine un’analisi del voto. “Gli eccessi dei festeggiamenti, non possono comunque nascondere che Matacena ne esce dal ballottaggio politicamente molto debole. A nostra memoria, non c’è mai stato un sindaco eletto con un numero di voti (8466) così basso. Da una prima analisi, quello che è mancato è stato proprio il suo elettorato, che sembra non sia andato a votare e questo evidenzia un problema di riconoscibilità della sua leadership. Mentre Farinaro, infatti, ha tenuto i suoi voti del primo turno, Matacena ne ha persi circa 5000 (5135 per l’esattezza, rispetto al primo turno della sua coalizione). Quando non ci sono le liste a raccogliere i consensi, che per lui erano stati già più bassi della sua coalizione, i voti di Matacena crollano pesantemente. Questa evidenza dei numeri, unita all’eterogeneità della finta coalizione civica, pone dei seri dubbi circa la governabilità di Aversa da parte di Matacena. Spero per la città non sia così”.

 

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