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Rifondazione del clan tra pizzo e armi, stangata per 8. I NOMI

VILLA LITERNO. La Corte di Cassazione ha messo il sigillo sull’inchiesta relativa alla rifondazione. Otto condanne sono diventate definitive per 8 imputati che avevano scelto di essere processati con rito abbreviato nel procedimento sulle attività estorsive del gruppo guidato da Oreste Reccia.

La Suprema Corte ha respinto i ricorsi cristallizzando queste condanne riformate in Corte di Appello: Antonio Ucciero (5 anni e 4 mesi), Remigio Testa (5 anni e 6 mesi), Gianluca Alemanni (4 anni), Emilio Mazzarella e Mariano Vitolo (3 anni), Luciano Carpiniello (2 anni e 7 mesi), Luigi Annibale (2 anni e 6 mesi);

Le accuse sono di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa, associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione illecita e porto abusivo di armi da fuoco. Reccia, dopo la scarcerazione del 2020, si sarebbe avvalso di autisti, factotum e armieri. Testa padre avrebbe accompagnato il ras in auto, mentre il figlio finì nei guai perchè a casa sua venne trovata una pistola clandestina. Nel collegio difensivo gli avvocati Pasquale Diana, Carlo Destavola e Paolo CaterinO.