Droga e cellulari in carcere, processo bis per il fratello del ragazzo ucciso a Capodanno

SANTA MARIA CAPUA VETERE (red.cro.). Due imputati condannati con rito abbreviato che tentarono di introdurre droga e telefonini in carcere a Santa Maria Capua Vetere lo scorso anno, chiedono uno sconto di pena e presentano un ricorso in appello tramite i loro difensori la cui udienza è fissata a dopo l’estate.

Si tratta di Diamante Nebbia condannato a 6 anni (fratello di Emanuele ucciso a Capodanno al rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere) e Carmela Liccardo, condannata 5 anni e quattro mesi. Fu condannata in abbreviato a 2 anni e 6 mesi anche Laura Cristina Iodice, incensurata nativa della Colombia per la quale non è fissato appello.

Un terzo imputato, Andrea Raucci è sotto processo ordinario davanti ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il gruppo tentò di introdurre nel carcere di Santa Maria Capua Vetere un chilo e trecento grammi di hashish, 60 grammi di cocaina, 7 telefoni e 4 micro telefoni con caricabatterie. Lo stupefacente ed i cellulari, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, erano destinati alla vendita all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’attività investigativa dell’Arma aveva consentito di intercettare una Fiat Panda sospetta fermata tra il cimitero di San Tammaro, in via della Cinturazione Romana, ai confini con la sede del carcere sammaritano.

Intanto, prosegue l’indagine che ha consentito di arrestare l’infermiere Oss (già ai domiciliari) in quanto potrebbero essere estesa ad altri soggetti coinvolti nel mercato della compravendita di telefonini e droga in carcere.

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