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Armi per faida e stese, sotto torchio il terzo fermato: ecco cosa ha detto

 

CASAL DI PRINCIPE (red. cro.). Ha risposto al pubblico ministero Dda chiarendo la sua posizione e dando una propria versione dei fatti Giorgio Monaco, fermato qualche giorno fa insieme a Emanuele Schiavone e Francesco Reccia accusati di detenzione di arma da fuoco aggravata dalla camorra. Per entrambi sta per terminare l’interrogatorio.

Monaco è stato individuato dalle forze dell’ordine mentre cercava di fuggire per evitare un controllo da parte dei carabinieri. Dopo un breve inseguimento, è stato bloccato mentre tentava di nascondersi sul tetto di un’abitazione in via Taormina ed è stato prontamente arrestato.

A ottobre 2024, Monaco è stato condannato a 8 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale, in seguito all’aggressione ai danni di alcuni carabinieri. In passato, nel 2019, era stato condannato anche per ricettazione di un’arma da fuoco. Durante il recente arresto, Monaco è stato portato in ospedale per accertamenti e successivamente riportato in caserma insieme ad altri due individui fermati insieme a lui.

Monaco è accusato di detenzione dei resti di resistenza e spaccio di droga benché non sia stata trovata sostanza stupefacente durante le perquisizioni e, che per lui, il gip potrebbe decidere sulla scarcerazione anche in giornata.