Teano. Il processo sui cosiddetti furbetti del Centro per l’Impiego di Teano riprenderà a settembre in attesa di una relazione peritale sulle trascrizioni delle intercettazioni: il giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha nominato infatti un consulente che dovrà estrapolare le conversazioni e trascriverle.
Sotto processo si trovano imputati che sono stati raggiunti anche da una indagine della Procura della Corte dei Conti.
Si tratta dell’ex sindaca di Roccamonfina Maria Cristina Tari, Angelo Amore, Mario Andreta, Anna Cenname, Vincenzo Cioffi, Vincenzo Cucco, Silvana De Monaco, Roberto Di Cristofaro, Domenico Di Marco, Pa- squale Fusco, Natia Rosalba Medici. Rosa Maria Peluso, Alberto Perrone, Lidia Pino, Silvana Senese, Giuseppe Simeone, Michelina Zarrillo e Fioravanti Zotti.
Il processo penale – peraltro a rischio prescrizione – è in corso davanti al giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere- Dei 18 «invitati» ben oltre una decina sono ancora attualmente in servizio a Teano, due già dal 2021 invece non vi lavoravano più in quanto licenziati. A mettere in moto l’indagine penale e quella contabile, entrambe portate avanti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, fu una segnalazione anonima inviata al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Le Fiamme Gialle casertane, attraverso investigazioni classiche come l’osservazione, il controllo e i pedinamenti dei sospetti, ma anche intercettazioni telefoniche e videoregistrazioni, scoprirono che i 18 dipendenti del Centro per l’Impiego si assentavano in maniera sistematica: in particolare i militari evidenziarono un arco temporale di cinque mesi nel 2019, durante i quali gli indagati si sarebbero assentati totalizzando quasi mille ore di abbandono illecito dal lavoro. Secondo gli investigatori gli indagati avrebbero prima falsificato gli orari di ingresso e di uscita sul registro delle presenze giornaliere, timbrando poi il cartellino marcatempo.
La Procura contabile ha emesso così provvedimenti di inviti a dedurre contestando agli addetti un danno di 177.336 euro, pari tanto al profitto ingiustamente ottenuto che al danno arrecato all’Ente nell’arco temporale che va dal 2017 al 2021. Stando a quanto accertato dalle Fiamme Gialle, diversi dipendenti si sarebbero assentati per svolgere commissioni personali.