Verde pubblico e arredo urbano all’anno zero tra demolizioni e incuria

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Incredibile, ma vero. Verde pubblico ed arredo urbano all’anno zero con una città invasa da essenze arboree bruciate o per malattia o per scarsa cura. Ne è un esempio il corso Garibaldi, il salotto buono della città (si fa per dire) dove una quarantina di piante di alto fusto sono state distrutte dall’incuria della ditta che gestisce il verde pubblico e da chi non ha controllato l’operato della società in merito alla conservazione delle piante e del verde pubblico.

Infatti, su corso Garibaldi fanno bella mostra di sè, da qualche tempo, circa una quarantina di piante denominate callistemone che producono fiori rossi a forma di spazzolini cilindrici, tutte bruciate e seccate contemporaneamente senza che si è intervenuti in precedenza per cercare di salvarle. E’ uno scempio, un pugno allo stomaco vedere quaranta piante di alto fusto, bruciate, seccate che deturpano il corso principale della città, così come un’altra pianta secolare andata distrutta in piazza Mazzini.

Colpa delle potature, di un infestante, di scarsa cura, certo è che da mesi questo albero bruciato spicca fra gli altri ancora in salute e speriamo che non siano destinati a subire la stessa fine. Anche in villa comunale, l’arredo urbano lascia a desiderare. Il monumento ai caduti, imbrattato con scritte oscene, erbacce che spuntano dal sacello e piante infestanti che sbucano da fondi confinanti con la villa comunale e che contribuiscono al proliferare di animali e di insetti. A questo punto è auspicabile un immediato intervento dell’assessore Edda De Iaso, delegata al verde pubblico e all’arredo urbano, affinché si corra ai ripari per porre rimedio allo scempio che è sotto gli occhi di una comunità intera che non riesce a spiegarsi come mai, interventi di ordinaria amministrazione, diventino così difficili ed improbabili da attuare.

 

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