Tentata estorsione, chiesta condanna per Viciglione

Marcianise (red cro). Chiesti otto anni per Gaetano Viciglione, finito agli arresti due anni fa (e subito ai domiciliari) nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli sul clan camorristico Piccolo-Letizia di Marcianise.

L’accusa: concorso con altri in tentata estorsione con aggravante dell’articolo 7 (camorra) e concorso con altri per detenzione e spari in luogo pubblico ma non di 416 bis (associazione camorristica). La requisitoria è stata pronunciata davanti ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere dal pm della Dda.

Viciglione aveva già ottenuto dal Gip, pochi giorni dopo l’arresto, la sostituzione dei domiciliari con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; per il giudice delle indagini preliminari, Viciglione, accusato di una tentata estorsione ai danni di un imprenditore per conto del clan Piccolo-Letizia, aveva manifestato una ravvedimento avendo consegnato un assegno di 2mila euro all’imprenditore per risarcire il danno.

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