La Torre sfida Schiavone a dire la verità senza filtri

Mondragone (red cro). In un appello senza precedenti, Augusto La Torre, l’ex boss del clan di Mondragone psicologo e scrittore invita Francesco Schiavone, noto come “Sandokan”, a raccontare la verità senza filtri. In una lettera indirizzata al suo legale e ad altri destinatari, La Torre pone una serie di interrogativi cruciali sul futuro di Schiavone ora che ha deciso di collaborare con la giustizia dopo 26 anni di detenzione e innumerevoli processi.
La Torre mette in discussione se Schiavone rivelerà dettagli fondamentali sugli intrecci politici e sulla gestione della camorra, incluso il coinvolgimento in omicidi e altri crimini irrisolti. Conoscendo personalmente Schiavone da oltre quarant’anni, La Torre esprime la speranza che egli abbia il coraggio di dire solo la verità senza cedere a pressioni esterne. Oltre alla sua richiesta di sincerità, La Torre sottolinea l’importanza di un’analisi accurata dei processi passati, suggerendo che molte condanne potrebbero essere riviste e annullate se Schiavone fornisse informazioni veritiere.
Questa chiamata alla verità arriva da La Torre, attualmente detenuto a Padova, autore di libri sulla criminalità organizzata, che ha vissuto da protagonista la realtà dei clan Bardellino e dei Casalesi. Con 38 sentenze a suo favore come collaboratore di giustizia, La Torre si è scontrato con i limiti dei benefici premiali di legge, portandolo addirittura a uno sciopero della fame lo scorso novembre.
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