Boss nella villetta al mare del vigile, svolta per agente e figlio

 

SAN CIPRIANO D’AVERSA/CAIVANO. Torna a casa il vigile ausiliario, dipendente in servizio presso il Comune di San Cipriano, a cui i carabinieri e la Dda contestano il concorso esterno in associazione mafiosa. Il Riesame ha revocato il carcere e disposto gli arresti domiciliari per l’agente Raffaele Cristiano ed il figlio Antonio, legato ad una ragazza di Caivano. Sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e sono difesi dall’avvocato Domenico Della Gatta.

 

Con le indagini, che riguardano il periodo tra maggio e novembre 2023, i militari hanno riscontrato un vero e proprio rastrellamento delle realtà economiche del territorio (Caivano e zone limitrofe) da sottoporre a estorsione: sono infatti ben 36 gli episodi estorsivi consumati o tentati dal clan Angelino documentati. Alcuni dei destinatari delle misure cautelari sono ritenuti anche responsabili di avere favorito la latitanza del capo del gruppo criminale Antonio Angelino, detto “Tibiuccio”, individuato e arrestato il 9 luglio 2023.

L’agente della polizia municipale in particolare è accusato di avere favorito la latitanza del boss Antonio Angelino, ritenuto a capo dell’omonimo clan di Caivano. Sarebbe stato proprio lui, padre del fidanzato di una nipote di Angelino, a prendere in affitto la villetta di Castelvolturno, dove il boss ha trascorso la sua latitanza. Per lo stesso reato viene accusato anche il figlio dell’agente della polizia municipale.

 

 

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