NAZIONALE – Ritorna dal 27 marzo il bonus gite scolastiche per finanziare i viaggi di istruzione dei nostri figli ma anche visite didattiche, e persino programmi di studio all’estero. L’agevolazione, partita a gennaio e poi a febbraio, non è per tutti ma bisognerà rispettare determinati requisiti. Ecco quali.
L’importo stanziato dal Governo verrà diviso tra i vari istituti scolastici da cui arrivano le richieste. Il contributo spetterà soltanto alle famiglie che presenteranno un Isee aggiornato per il 2024 al di sotto dei 15mila euro. Questa è una buona notizia perché la platea si è allargata visto che in precedenza il limite Isee era a 5mila euro.
Per il ministro Valditara si tratta di un “ulteriore passo verso la piena realizzazione di un sistema educativo che promuove l’inclusione e la partecipazione di tutti gli studenti”, ha detto.
Saranno le scuole ad individuare i nuclei aventi diritto e ad informarli del bonus. A quel punto i nuclei dovranno inviare richiesta direttamente al ministero dell’istruzione utilizzando l’area personale della piattaforma Unica. In alternativa la richiesta si può anche presentare alla segreteria della scuola dove sono iscritti i propri figli. La domanda può essere inviata per ogni figlio, separatamente.
Alla domanda andrà allegato l’Isee aggiornato. Se all’Inps non risulta che ci sia un Isee per il 2024, si guarderà quello per il 2023. Se non c’è un Isee neanche per l’anno scorso, o se supera i 15mila euro, non si potranno ricevere i fondi. Anche chi ha già richiesto il bonus non può rifare la domanda.
Quanto all’importo del bonus per ogni studente, questo sarà di massimo 150 euro a ragazzo. Saranno gli istituti a ricevere la comunicazione degli studenti che hanno diritto all’agevolazione.
Approvato il bonus, sarà sempre la scuola a generare gli ‘eventi di pagamento’ per le famiglie, in base al calendario delle gite e delle visite, tramite Pago in Rete o altre forme di pagamento. Infine, se per quest’anno l’istituzione scolastica ha già effettuato viaggi di istruzione/visite didattiche e non ne prevede altri, viene attivata una procedura di rimborso per gli studenti beneficiari dell’agevolazione.