NAZIONALE – In un periodo di inflazione e forti rincari chi pensava che almeno l’acqua, bene primario e essenziale, restasse fuori dagli aumenti, si sbagliava di grosso. L’analisi di Cittadinanzattiva ha permesso di svelare come negli ultimi anni, la spesa media di acqua per famiglia è aumentata a dismisura. Nel giro di 5 anni c’è stato un aumento addirittura del 17,7%. La spesa media nel 2023 è stata di 478 euro a famiglia, il 4% in più rispetto all’anno precedente.
Praticamente 2 comuni su 3 hanno registrato rincari. Maglia nera a Vibo Valentia e ad Isernia dove la bolletta è raddoppiata rispetto al 2019. In testa alla classifica c’è Frosinone con una spesa media di 867 euro. Capoluoghi più economici Milano e Cosenza con una spesa di 184 euro.
La provincia di Caserta presenta una spesa invariata tra il 2022 e il 2023 con una media di 279 euro a famiglia e rientra tra i 10 capoluoghi dove l’acqua costa meno. Se prendiamo in analisi gli ultimi 5 anni, dal 2019 ad oggi l’acqua nel casertano è aumentata del 4,6%. Numeri medi considerando che in Italia c’è chi ha fatto molto ma molto peggio.
Quanto alla dispersione idrica nei capoluoghi di provincia in Italia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In Basilicata va disperso addirittura il 62% della risorsa idrica, mentre la Valle d’Aosta si ferma al 23,9%.