Padre e figlio nei guai per raid all’azienda vicina, in tribunale cambia tutto

MONDRAGONE. Dalla distruzione dei pomodori ai pugni all’imprenditore vicino. Erano finiti in tribunale per il raid del 2015 nelle campagne di Mondragone Vincenzo Di Vincenzo e Antonio Di Vincenzo, padre e figlio.

Erano accusati di essere entrati col trattore nel terreno dell’azienda vicina e di aver distrutto il seminato di pomodori provocando danni all’azienda. In quell’occasione ci sarebbe anche stata una colluttazione col titolare dell’azienda, finito al pronto soccorso dopo essere stato preso a pugni. Tensione strisciante che già qualche anno prima aveva portato a minacce e frasi pesanti: “Tu non devi scherzare con noi la prossima porto il coltello più grande”.

Una vicenda che è finita addirittura in tribunale e che quasi 9 anni dopo si è conclusa con un nulla di fatto: i Di Vincenzo, assistiti dall’avvocato Pasquale Delisati, sono stati assolti grazie alla prescrizione. Il dispositivo è stato emesso nei giorni scorsi dal giudice De Angelis. La vittima si era invece costituita parte civile attraverso l’avvocato Luigi Mordacchini.

 

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