NAZIONALE – Oggi arriva in consiglio dei ministri una legge riforma sull’assistenza agli anziani che prevede l’introduzione di una prestazione universale che si va ad aggiungere all’indennità di accompagnamento. Una legge-quadro, la 33 del 23 marzo 2023, prescritta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in risposta alle gravi carenze italiane sulla cura e la presa in carico di over 65, sia abili sia non autosufficienti.
Per l’avvio della riforma è stato messa a disposizione una tranche di oltre un miliardo di euro. Con questi requisiti così stringenti si stima una platea di appena 26 mila beneficiari. Vale a dire appena lo 0,6 per cento dei quasi 4 milioni di anziani non autosufficienti. Numeri bassissimi.
La riforma, se sarà approvata dal Cdm come sembra, entrerà in vigore in via sperimentale solo a gennaio 2025 per concludersi a dicembre 2026. Ma attenzione però perché gli 850 euro dati dovranno essere spesi soltanto per retribuire il lavoro di cura e assistenza svolto da “badanti” o per acquistare l’assistenza da imprese di servizi. In caso di utilizzo diverso, la misura verrà revocata ma l’indennità di accompagnamento resterà comunque.