La proposta: “Applichiamo la tassa di soggiorno nel nostro Comune”

MondragoneLa tassa di soggiorno raggiungerà quest’anno il gettito record di 846 milioni di €. E a beneficiarne saranno un migliaio di comuni che adottano questa tassa pagata dai villeggianti che soggiornano in hotel e strutture extra alberghiere.

A richiederla per la propria città l’associazione Mondragone Bene Comune.

Si tratta, come è noto, di un’imposta regolamentata dall’articolo 4 del dl n°23 del 14 marzo 2011 e destinata ai comuni capoluogo di provincia, alle unioni dei comuni nonché ai comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte, che possono istituirla e regolamentarla con deliberazione del consiglio. Mondragone è inserito nell’elenco regionale delle città turistiche, anche se- come già evidenziato a proposito del Piano di Utilizzazione delle Aree Demaniali marittime –  è classificato B2, ovvero come Comune a limitata valenza turistica.

“L’ultimo elenco regionale delle strutture ricettive registrava per il nostro Comune la presenza di 17 strutture: https://www.regione.campania.it/assets/documents/elenco-delle-strutture-ricettive-della-campania.pdf. Ma, come sappiamo, a proliferare sono gli affitti, spesso in nero, delle tante abitazioni che durante i mesi estivi si affollano di bagnanti e anche i B&B che da qualche tempo hanno fatto la comparsa anche da noi, strutture che sfuggono a qualsiasi tipo di controllo.

Ai Consiglieri d’opposizione diciamo di non abbassare la guardia, di non farsi prendere dalla stanchezza e dallo sconforto (nonostante l’impraticabilità di campo) e di “costringere” l’attuale Amministrazione Lavanga a ridare dignità e ruolo al Consiglio comunale (abbiamo elencato in vari interventi alcune delle inadempienze alle quali il Consiglio comunale dovrà porre rimedio con urgenza), magari anche partendo dal chiedere – in vista della prossima estate una seduta monotematica del  Consiglio comunale per discutere di turismo e della messa a gara degli stabilimenti balneari, per rilanciare la spiaggia pubblica (almeno il 60% del nostro demanio deve restare pubblico), per fare chiarezza sul CST, per confrontarsi sulla tassa di soggiorno, per approvare per tempo un cartellone di manifestazioni culturali, sportive e ricreative (da mettere a punto attraverso un bando pubblico), per ricalibrare tutti i servizi (da quelli ambientali e a quelli della mobilità e della sicurezza) in funzione dell’aumento della popolazione durante i mesi estivi”.

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