CASERTA. C’è soddisfazione da parte della Federazione di Caserta della Coldiretti per la decisione dell’Ispettorato del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare ha comminato la prima sanzione a carico di Italatte, società controllata dalla multinazionale francese Lactalis, per aver violato il decreto legislativo n.198 dell’8 novembre 2021, sui prezzi del latte, acquistato dalla società a prezzi inferiori ai costi di produzione.
Come spesso capita in casi simili, una decisione così importante a livello nazionale nasce da segnalazioni e denunce partite dalle federazioni provinciali di Coldiretti.
Lo ricorda il direttore di Coldiretti Caserta, Giuseppe Miselli, che sulla vicenda ha lavorato in maniera continua per molti mesi: “La nostra Federazione ha seguito la vicenda dei prezzi del latte per oltre un anno. Abbiamo scritto alla Parmalat, società del gruppo Lactalis, chiedendo il rispetto delle norme, dopo che la società aveva deciso di abbattere il prezzo di acquisto del prodotto, addirittura scendendo sotto i prezzi di produzione a carico degli allevatori. Una situazione chiaramente insostenibile per chi lavora ogni giorno per produrre il latte che poi viene venduto in giro per il mondo”.
Parmalat, e quindi Lactalis, non aveva rispettato gli accordi presi con gli allevatori, modificando unilateralmente i contratti.
Una pratica sleale che ha fatto immediatamente attivare la federazione casertana di Coldiretti la quale, di concerto con l’associazione nazionale, si è mossa in difesa degli associati e di tutto il comparto produttivo del latte.
La Lactalis, che ha in mano, oltre che Parmalat, anche i marchi Invernizzi e Galbani, è stata quindi multata per pratiche sleali. La norma violata prevede per l’appunto che i prezzi pagati ad agricoltori ed allevatori non debbano per nessun motivo essere inferiori ai costi di produzione.
“Questa decisione – conclude Miselli – a livello nazionale dà sostegno all’impegno che Coldiretti Caserta ha avuto nella lotta sul costo del prodotto, con denunce presentate alla società. Si è trattato di una serie di azioni compiute nella difesa degli allevatori casertani, costretti a vendere il latte a prezzi insostenibili e a questo punto possiamo dire anche contrari alla legge”.