La rappresentazione dei 12 mesi nella valle: domani 3 appuntamenti

San Felice a Cancello. Domani il Gran Carnevale Sanfeliciano, un appuntamento molto atteso. Oltre al programma della sfilata dei carri, di cui abbiamo più volte parlato, è prevista in tre tappe la rappresentazione dei 12 mesi.

Se ne occuperà l’associazione Cave Terra Nostra. Il primo spettacolo è previsto alle 15 a Talanico, poi alle 16 nella frazione Cave, davanti la chiesa e infine alle 17 e 30 in piazza Giovanni XXIII a San Felice centro.

Ecco i personaggi con i relativi interpreti

Pulcinella: Luigi Esposito

Matusalemme: Lorenzo Della Morte

Gennaio: Libero Magliulo

Febbraio: Vincenzo Frasca

Marzo: Cipriano Verdicchio

Aprile: Pasquale Lettieri

Maggio: Mattia Petrone

 Giugno: Raffaele Graffe

 Luglio: Vincenzo Cimmino:

Agosto Francesco Bernardo

Settembre: Massimiliano Esposito

Ottobre: Angelo Magliulo

Novembre: Pasquale Iannone

Dicembre: Pasquale Papa

I ringraziamenti:

Si ringrazia-  Giuseppe Magliulo per aver offerto i costumi dei 12 mesi.
– Luigi Carfora dell’Isola del benessere per la sponsorizzazione del carro allegorico.
– Il presidente dell’associazione C.A.V.E TERRA NOSTRA Nicola Biondillo e il socio sempre presente e disponibile Ulderico Petrone per la realizzazione del carro allegorico nominato…La tombola napoletana
L’amministrazione comunale targata Emilio Nuzzo per aver permesso tutto questo, il consigliere Libero Magliulo e l’assessore Diamante Borzillo

 

La “Cantata dei Mesi” è una manifestazione diffusa in tutta la penisola, e quindi anche in Campania, nei centri a “vocazione agricola”. Ci presenta uno spaccato di una società arcaica, di un mondo rurale in cui la Canta aveva il potere di scacciare la sfortuna, pur essendo legata ai riti di questua che avevano il compito di ristabilire la condizione economica in una comunità.

La sua rappresentazione avviene negli ultimi giorni del periodo di Carnevale e i suoi protagonisti sono lo specchio di un microcosmo sociale proprio della realtà contadina: c’è un Re, sfarzosamente abbigliato con un vestito di foggia del seicento spagnolo che rappresenta il potere; un servo che simboleggia la dipendenza; dodici figuranti che rappresentano i mesi e quattro che raffigurano le stagioni.

Insieme a loro vi sono due paggi, un Arlecchino (al nord) o un Pulcinella (al sud) il cui sarcasmo e la cui ironia sono l’unica difesa alle prepotenze subite. Ci sono poi guardie con alabarda che “mantengono l’ordine pubblico”, mentre alcuni suonatori assicurano l’accompagnamento musicale con fisarmoniche, chitarre, violini e mandolini.

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