Evade dai domiciliari per andare dal figlio in ospedale

Marcianise. Lascia i domiciliari per andare all’ospedale dal figlioletto ricoverato in ospedale. Rischia una denuncia per evasione Emanuela Russo, la giovane coinvolta nell’inchiesta sullo spaccio 2.0 a Marcianise.

La Russo si sarebbe allontanata in assenza di permesso del magistrato di sorveglianza secondo quanto emerso nell’ultima udienza sulla gang dello spaccio. Non è stata dunque trovata in casa al momento del controllo e forze dell’ordine.

Il processo

I 25 a processo con l’abbreviato sono imputati, a vario titolo, per i reati di associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di numerosi episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, facente capo al clan denominato “Belforte” o anche detto “Mazzacane”; oltreché, solo per alcuni soggetti, dei reati di estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e induzione di falso in atto pubblico, al fine di combinare un falso matrimonio tra un cittadino italiano ed una cittadina straniera previo compenso, con lo scopo di far ottenere il permesso di soggiorno e successivamente la cittadinanza italiana; infine, oltraggio alla giustizia, perché Buonanno Giovanni minacciava reiteratamente Buttone Claudio, collaboratore di giustizia, utilizzando nei confronti della persona offesa l’influenza criminale e la conseguente condizione di assoggettamento omertoso derivante dalla organizzazione camorristica denominata “clan Belforte”.

Le indagini

Tale condotta veniva posta in essere al fine di indurre lo stesso Buttone Claudio a rendere false dichiarazioni nell’ambito del dibattimento che si stava svolgendo dinanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli in relazione all’omicidio di Biancur Andrea, nel quale Buonanno Giovanni era imputato.

 

Il provvedimento cautelare si fonda sugli esiti dell’attività d’indagine, protrattasi da agosto 2017 a gennaio 2021, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Marcianise sotto la direzione ed il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

 

In tale ambito, le diverse attività investigative hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, composto da soggetti dediti alle citate attività illecite, che ha concretizzato una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti, gestito dal clan camorristico ivi operante, ben noto come “clan Belforte o Mazzacane”,

 

Le attività dell’associazione dedita all’attività di spaccio di sostanze stupefacente, prevalentemente di tipo “cocaina”, erano consumate principalmente in Marcianise, per poi estendersi nei comuni limitrofi, fino a far gravitare i propri interessi criminali anche in Milano, trafficando ingenti quantità di cocaina.

 

Nel corso delle indagini, espletate mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché servizi di osservazione controllo e pedinamento e attività di riscontro, è stato possibile ricostruire l’organigramma del sodalizio, la sua struttura – evidenziando una precisa distribuzione di ruoli e compiti tra i partecipi – nonché di individuare diversi “acquirenti stabili” di stupefacente, riuscendo a identificare complessivamente 71 indagati, anche se solo per una parte di loro è stato richiesto il processo.

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