NAZIONALE – Purtroppo anche il 2024 è iniziato nello stesso modo in cui si è concluso il 2023 per il settore olivicolo. Il prezzo infatti continua a restare molto alto toccando punte di 10,50 euro a litro. È quanto rileva il report mensile dell’osservatorio di Certified Origins, uno dei principali produttori e distributori di olio d’oliva extravergine certificato (Igp e Dop), oli mono-origine e blend.
Il mercato ha segnalato, a gennaio, qualche transazione intorno ai 9 euro per extravergine convenzionale, con picchi elevati al di sopra dei 10 euro. L’analisi del mese di febbraio sarà utile per determinare se il trend si invertirà e si inizierà a rilevare un calo di prezzo.
Un aumento dovuto ai rincari sui mercati internazionali di riferimento. Nel Mediterraneo, in particolare la Spagna, il prezzo continua ad essere elevato a causa delle scarse riserve di olio e della forte domanda sui mercati. La siccità è la principale motivazione per il calo della produzione in Europa.
In Spagna però il Governo per venire incontro alle esigenze dei consumatori, ha esentato l’olio dall’Iva al 5%. Un modo per tenere calmierato il prezzo dell’oro giallo in un mercato dove l’0lio d’oliva è molto ambito.
In Italia invece nessun accenno da parte dell’esecutivo verso una filiera comunque molto importante nel nostro paese con tantissime aziende che vendono il prodotto. Per non parlare dei tantissimi consumatori di olio d’oliva, alimento sempre più fondamentale nella dieta mediterranea. E così ormai si viaggia sempre più verso un prodotto di lusso da filiera gourmet.