Ucciso dal clan mentre va al lavoro, il caso è chiuso: verdetto finale

CASAL DI PRINCIPE. Sono state rese note le motivazioni con cui la Corte di Cassazione ha confermato rendendo definitiva la condanna a 30 anni di reclusione nei confronti del ras Salvatore Cantiello, accusato dell’omicidio di Nicola Cirillo, avvenuto nel luglio del 1997 a Casal di Principe.

Si chiude dunque una vicenda tortuosa e che aveva visto l’ultimo tornante giudiziario a marzo quando la Corte di Assise di Appello di Napoli aveva ribadito la sentenza di primo grado per quel fatto di sangue.

L’assassinio di Cirillo avvenne all’interno della faida interna al clan dei Casalesi tra le cosche Schiavone e Bidognetti. Quel delitto venne ordinato dal boss Francesco Schiavone detto “Sandokan”, anche se le direttive materiali per l’esecuzione dell’omicidio vennero date al gruppo di fuoco solo poche ore prima. Cirillo venne ucciso mentre aspettava al semaforo di corso Umberto a Casal di Principe: stava andando al lavoro.

 

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