SANTA MARIA CAPUA VETERE. Era stata convocata in caserma per essere sentita riguardo a un procedimento penale che la vede parte offesa per le violenze subite dal 46enne compagno ma durante l’escussione, presa dalla disperazione, ha raccontando ai carabinieri della Stazione di Santa Maria Capua Vetere di continuare a essere minacciata e maltrattata.
La ragazza, una 20enne, che in un primo momento si era mostrata reticente anche per il timore di subire ritorsioni dall’uomo che l’aveva addirittura accompagnata fino alla caserma rimanendo ad attenderla all’esterno, ha poi trovato il coraggio di raccontare ai militari dell’Arma le pene dell’inferno che stava patendo da circa un anno.
Ai carabinieri la giovane vittima ha riferito di aver conosciuto l’uomo all’inizio del 2023 e di essere stata più volte violentemente picchiata e segregata in casa anche per diversi giorni. Che in una circostanza, a causa delle inaudite violenze subite, era stata ricoverata per una settimana in ospedale.
Privata del suo telefono poteva solo ricevere, sul cellulare del compagno, e in sua presenza, chiamate dalla madre senza però farle capire il disagio che stava vivendo.
A causa della gelosia l’uomo, aduso ai fumi dell’alcol, l’aveva più volte accusata di avere relazioni con altri uomini. In una circostanza aveva tentato di costringerla a prostituirsi senza però riuscirvi.
L’uomo, rintracciato dagli carabinieri poco lontano dalla caserma, è stato arrestato e associato presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.