MARCIANISE. Un piano di rientro per le spettanze arretrate, da pagare entro giugno, è stato presentato dal gruppo Softlab nel corso dell’incontro tenutosi al Mimit, cui hanno preso parte i rappresentanti sindacali. Le spettanze arretrate, tra stipendi e quote di cassa integrazione non versate, riguardano i lavoratori delle diverse sedi Softlab in Italia, in particolar modo i circa 200 casertani, tutti ex dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise che negli anni scorsi sono fuoriusciti dall’organico dell’azienda, alle prese con una crisi produttiva, accettando di essere riassunti in Softlab anche perché allettati da progetti di reindustrializzazione ratificati in sede istituzionale ma mai decollati.
“Softlab – sostiene il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco – adesso deve pagare gli stipendi arretrati e deve mantenere gli impegni assunti con la reidustrializzazione degli ex lavoratori Jabil. Il prossimo incontro che si svolgerà il 14 febbraio al Mimit – aggiunge il sindacalista – dovrà verificare la veridicità del piano di rientro delle spettanze arretrate e la fattibilità di un piano industriale per i lavoratori del casertano. Le istituzioni nazionali e regionali devono prendere atto che il territorio di Caserta non può continuare ad essere depredato e ogni finanziamento pubblico o privato che arriva sul territorio deve essere finalizzato alla garanzia occupazionale e produttiva. Purtroppo questo non sempre è successo, come dimostrano gli esempi di Softlab e Orefice”, dice Percuoco facendo riferimento all’altra azienda, Orefice appunto, che con Softlab ha riassunto gli ex Jabil. Nel caso di Orefice, azienda sarda che produce gruppi elettrogeni, i 23 ex Jabil assunti sono stati poi licenziati e sono tuttora disoccupati e senza alcun sostegno al reddito.
Per Percuoco, “i soggetti istituzionali che dovranno gestire i fondi del Pnrr che verranno assegnati al territorio, devono verificare e monitorare insieme alle organizzazioni sindacali che fine faranno, fino all’ultimo centesimo. Vogliamo conoscere prima i progetti che dovranno essere finanziati e quali sono le ricadute produttive e occupazionali”.