Ucciso per gelosia, carta della “pazzia” per il militare imputato: test chiave

 

AVERSA/CASAL DI PRINCIPE. Sono stati nominati i due periti che dovranno valutare la capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio di Paolo Scarano, 34 anni, militare originario di Casal di Principe, accusato dell’omicidio di Paolo Menditto, il 55enne assassinato nella sua abitazione di via Filippo Saporito ad ottobre.

La difesa punta sul fatto che al momento dell’omicidio l’imputato non avesse facoltà mentali per comprendere le proprie azioni: gli esami disposti dal tribunale saranno decisivi per comprendere la veridicità di tale ipotesi.

La ricostruzione

Paolo Scarano, originario di Casal di Principe ha ucciso Paolo Menditto, 55 anni, accecato da una gelosia che ha stravolto la vita di almeno diverse famiglie. Oltre a killer e vittima c’è, infatti, la giovane con la quale Scarano aveva cominciato una storia e che il giorno prima aveva accompagnato da Menditto a rifornirsi di droga. Lei gli aveva detto di aspettare giù, ma lui, salito poco dopo, avrebbe trovato la sua compagna e la vittima in atteggiamenti inequivocabili.

Da lì è calato il buio che si è trasformato in follia. Nell’interrogatorio reso al gip, dopo la prima confessione successiva all’arresto, ha dichiarato di aver saputo della morte di Menditto leggendo i siti di informazione e che quando l’ha lasciato dopo le coltellate il 55enne era ancora in vita. Un gesto motivato, secondo lui, dalla volontà di far uscire la donna dal tunnel della droga.

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