NAZIONALE – A gennaio se si sommano le proposte di lavoro provenienti da aziende di tutta Italia sono già oltre 500mila le offerte di lavoro attive. Per la precisione, secondo quanto emerge dal bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, per il primo mese del 2024 le aziende hanno programmato 508mila assunzioni. La brutta notizia però è che la metà, 250mila rischiano di andare a vuoto.
Rispetto allo stesso mese del 2023, secondo il report sono 4mila le proposte di lavoro in più, e questa è una buona notizia. Le piccole e medie imprese sono quelle trainanti con la maggior richiesta. Buona parte delle posizioni aperte a gennaio riguarda il settore dei servizi alle persone, nel quale si calcolano 70mila nuovi posti, e i comparti del commercio (68mila assunzioni) e le costruzioni (51mila richieste). In calo invece le richieste nelle imprese del turismo e manifatturiere così come in generale nel comparto industriale.
Di questi 508mila posti di lavoro però come anticipato quasi la metà rischia di non venire occupato. Diversi profili infatti appaiono al momento introvabili. Ecco quali.
Gli specialisti nelle scienze della vita, farmacisti, biologi e altre professioni comprese nella categoria sono introvabili nel 91,4% dei casi. Il 72,8% dei posti per operai addetti a macchinari dell’industria tessile e delle confezioni è introvabile, il 72,6% riservati ai fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica, il 71,8% agli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni e il 70,6 % ai tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi.
Non necessariamente è indispensabile possedere una laurea visto che soltanto il 19% delle offerte lo prevede. Il 30% è rivolto a diplomati mentre il 32% a chi possiede una qualifica/diploma professionale.
Geograficamente le maggiori proposte sono al Nord, poi Sud e Centro. La regione che propone di più è la Lombardia seguita da Lazio e Veneto.