Traffico illecito di rifiuti ferroviari, nei guai due imprenditori

VILLA LITERNO. Due ordinanze cautelari personali, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda, sono state eseguite dai Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli a carico di due persone, imprenditori casertani titolari e gestori di fatto di aziende di trasporto e centri di recupero/trattamento di rifiuti. Dovranno rispondere di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.

 

In par­ti­co­la­re, il GIP ha ri­te­nu­to che il qua­dro in­di­zia­rio a ca­ri­co de­gli in­da­ga­ti fos­se gra­ve in quan­to ri­fe­ri­to alla re­da­zio­ne di for­mu­la­ri di iden­ti­fi­ca­zio­ne ri­por­tan­ti dati fal­si, sia in or­di­ne al sito di smal­ti­men­to, sia alla ti­po­lo­gia dei ri­fiu­ti, con­si­sti­ti in pie­tri­sco per mas­sic­cia­te fer­ro­via­rie, pro­ve­nien­ti dai can­tie­ri R.F.I – Rete Fer­ro­via­ria Ita­lia­na non­ché in im­bal­lag­gi di pla­sti­ca, di car­ta e di car­to­ne.

 

Se­con­do quan­to ri­por­ta­to in or­di­nan­za, i ri­fiu­ti ve­ni­va­no il­le­gal­men­te smal­ti­ti me­dian­te l’ab­ban­do­no su al­cu­ni ter­re­ni agri­co­li del­la pro­vin­cia di Ca­ser­ta e di Cam­po­bas­so.

 

 

il pri­mo ri­guar­da la ge­stio­ne di com­ples­si­ve 300.000 ton­nel­la­te cir­ca di ri­fiu­ti spe­cia­li (pie­tri­sco del­le mas­sic­cia­te fer­ro­via­rie), rac­col­ti pres­so al­cu­ni can­tie­ri di RFI, ge­sti­ti dal­la so­cie­tà AR­MA­FER s.r.l., fit­ti­zia­men­te de­sti­na­ti alla so­cie­tà FON­TE­DIL s.r.l., fino a poco tempo fa almeno rappresentata da Luigi

 

Cavaliere (non sappiamo se ancora è così), e smal­ti­ti il­le­gal­men­te su fon­di agri­co­li in­di­vi­dua­ti in Vil­la Li­ter­no (CE) e Guar­dia­re­gia (CB);

il se­con­do ri­guar­da la ge­stio­ne di com­ples­si­ve 1000 ton­nel­la­te cir­ca di ri­fiu­ti spe­cia­li (im­bal­lag­gi in pla­sti­ca, car­ta e car­to­ne e ri­fiu­ti mi­sti), pro­ve­nien­ti da im­pian­ti di re­cu­pe­ro del­la pro­vin­cia di La­ti­na e dal CIS di Nola, fit­ti­zia­men­te de­sti­na­ti alla so­cie­tà BEMA s.r.l. di Vil­la Li­ter­no (CE), di Francesco e Michele Oliviero, padre e figlio imprenditori, ma in real­tà ri­ven­du­ti ad igna­ri ac­qui­ren­ti.

Il GIP ha al­tre­sì ri­le­va­to che, a fron­te di tali quan­ti­tà di ri­fiu­ti il­le­ci­ta­men­te trat­ta­ti, l’in­giu­sto pro­fit­to de­ri­va­to alle so­cie­tà au­tri­ci del trat­ta­men­to è pari a cir­ca 4.000.000,00 euro.

 

Con­te­stual­men­te alla ese­cu­zio­ne del ti­to­lo cau­te­la­re, i Ca­ra­bi­nie­ri del NOE han­no sot­to­po­sto a se­que­stro l’im­pian­to di stoc­cag­gio del­la so­cie­tà BEMA s.r.l. di Vil­la Li­ter­no, in quan­to ri­te­nu­to per­ti­nen­zia­le al de­lit­to di cui al­l’art.452 qua­ter­de­cies c.p.

 

 

Il prov­ve­di­men­to ese­gui­to è una mi­su­ra cau­te­la­re, di­spo­sta in sede di in­da­gi­ni pre­li­mi­na­ri, av­ver­so cui sono am­mes­si mez­zi di im­pu­gna­zio­ne e i de­sti­na­ta­ri del­la stes­sa sono per­so­ne sot­to­po­ste alle in­da­gi­ni e, per­tan­to, pre­sun­te in­no­cen­ti fino a sen­ten­za de­fi­ni­ti­va.

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