Polmonite nei bambini, picco contagi in Europa: c’è da preoccuparsi?

NAZIONALE – La richiesta ufficiale della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alla Cina per ottenere dettagli sul significativo aumento di malattie respiratorie e cluster di polmonite nei bambini riflette la preoccupazione crescente a livello globale. Alla popolazione cinese è stata consigliata di adottare misure preventive, compresa la vaccinazione, il mantenimento di distanza dalle persone malate, il riposo a casa quando si è ammalati, l’uso di mascherine quando richiesto.

Video in arrivo dalla Cina mostrano pronti soccorsi degli ospedali presi d’assalto da questi nuovi malati. Tuttavia, l’allarme si sta estendendo oltre i confini cinesi, con segnalazioni di un notevole aumento dei casi di infezioni respiratorie infantili anche in Francia. Questo trend è particolarmente preoccupante considerando l’esperienza della recente pandemia.

Indicato come causa di questo aumento dei casi non è però un virus ma un batterio scomparso durante la pandemia, il Mycoplasma pneumonia.

Dato che il batterio non circola in modo epidemico da 10 anni, è molto probabile che l’immunità verso questo agente sia diminuita. A preoccupare però è la resistenza agli antibiotici. “La Cina, per il primo anno, sta vedendo un primo allentamento delle restrizioni. È probabile che questo microrganismo sia tornato fuori. Ricordiamoci che non esiste un vaccino. Ciò che mi preoccupa, è che sono diventati resistenti all’antibiotico“, ha detto l’infettivologo Bassetti.

Probabile che presto questo batterio possa riprendere la diffusione anche in Italia. Ma al momento non ci sono problemi e non va fatto alcun allarmismo.

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