Morte piccola Aurora, i genitori in carcere hanno risposto alle domande del giudice

Santa Maria a Vico. Stamani l’interrogatorio in carcere per i genitori della piccola Aurora, Anna Gammella ed Emanuele Savino, difesi dagli avvocato Davide Pascarella e Carlo Perrotta. Sono ritenuti gravemente indiziati di concorso in omicidio volontario pluriaggravato della loro figlia.

Hanno negato

I due ragazzi hanno risposto alle domande del gip Gaudiano. Hanno parlato e spiegato ogni condotta. Il 26enne e la 19enne  hanno negato in maniera ferma ogni colpo inferto dal padre, colpi che secondo le indagini avrebbero provocato il decesso della piccola di 45 giorni lo scorso 2 settembre. La difesa ha chiesto la scarcerazione dei due giovani coniugi.

 

La ricostruzione dell’accusa

 

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso, tra le altre cose, che il padre avrebbe colpito violentemente la figlia neonato cagionandole un trauma contusivo-concussivo cranio- facciale, da cui sarebbe derivata una duplice frattura ossea e un ematoma subdurale emisferico sinistro, produttivo di encefalopatia da ipertensione endocranica e che entrambi i genitori, pur avendo constatato una situazione di gravi sofferenze della figlia, hanno omesso di sottoporla a cure mediche cagionandone così la: morte a seguito dì insufficienza cardio respiratoria.

Le attività investigative hanno consentito di accertare, altresì, reiterate condotte di maltrattamenti in danno della neonato sul cui corpicino sono state riscontrate contusioni, ecchimosi, escoriazioni e anche ustioni, queste ultime derivate dalla mancata prudenza nella gestione quotidiana della bambina lavata con acqua bollente, .senza previo controllo della temperatura.

Omissioni

Ai coniugi è contestata anche una condotta delittuosa in forma omissiva, non avendo mai sottoposto la bambina a controlli o visite mediche dalla nascita e fino alla morte, ricorrendo a cure “fai da te” utilizzando rimedi inadeguati quali applicazioni di stretto sulle sedi traumatiche.

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