Mitreo riaperto al pubblico dopo un anno di attesa: svelato calendario delle visite

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Con un anno di ritardo rispetto alle previsioni, viene aperto al pubblico il Mitreo con orari e calendario prestabiliti e con prenotazione obbligatoria. Le visite sono previste per i seguenti giorni del mese di ottobre: 11-15- 17- 21- 21 – 25 -29- 31 e a novembre 7 – 11- 15- 19- 21- 25 – 28 con orario alle 10 – 11 – 14 e 15 con gruppi di cinque persone alla volta per un totale di 20 visitatori al giorno.

Prenotazioni al numero 0823 1831093. Un evento , questo, che simbolicamente è presentato dalla Soprintendenza in occasione del centenario della scoperta del famoso “Mitreo” di Capua antica, uno dei pochi al mondo ancora in ottimo stato di conservazione.

Dopo anni di intensi studi, di monitoraggi, di studio del microclima e la progettazione di un impianto di illuminazione a basso impatto, si sono conclusi i lavori di restauro conservativo del monumento che, scoperto nel settembre del 1922 nel corso di uno scavo per la costruzione di abitazioni, è ancora oggi intatto e riportato all’antico splendore da una équipe di professionisti che da anni sta lavorando al suo recupero con risultati a quanto pare, veramente significativi.

Il “Mitreo” fu scoperto il 26 settembre del 1922 da Vincenzo Cortese la cui impresa edile era impegnata in scavi nel rione sant’Erasmo a vico Caserma. La scoperta, per la sua importanza, mobilitò il mondo accademico del tempo ed a santa Maria giunsero studiosi come Pietro Fedele, Salvatore Aurigemma ed altri e l’amministrazione comunale dell’epoca contribui al recupero della struttura espropriando il terreno.

Il “Mitreo” è una cripta sotterranea risalente al primo secolo dopo Cristo nella quale si venerava il dio Mitra, una divinità persiana, introdotta a Capua attraverso la famosa scuola gladiatoria di Capua frequentata da gladiatori di ogni nazionalità. Ottimo il lavoro della Soprintendeza, e per essa della dottoressa Ida Gennarelli, direttrice del polo museale e dell’anfiteatro campano che non si è lasciata sfuggire l’occasione per ricordare alle generazioni attuali i tesori e questo in particolare e le testimonianze della Capua antica, definita da Cicerone “altera Roma”.

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