Atti negati prima del Consiglio, minoranza su tutte le furie

Capua. La minoranza consiliare di Capua evidenzia come i documenti portati in consiglio comunale nella seduta del 31 luglio siano stati inviati ai singoli consiglieri comunali solo venerdì 29 luglio, di sera alle ore 19.00, a mezzo PEC.

Un tempo pressochè nullo per analizzare, vagliare e poter fare delle riflessioni. A maggior ragione, stante la presenza di quasi 800mila euro di debiti fuori bilancio il tempo per analizzare le carte sarebbe dovuto essere necessariamente più congruo. Non solo ma oltre all’invio tardivo c’è anche il mancato passaggio della documentazione, posta alla base delle proposte di delibere consiliari, nelle commissioni di competenza.

Abbiamo partecipato al consiglio comunale per senso di responsabilità verso la comunità. Come dicono le carte abbiamo anche votato favorevolmente, in diverse sedute di Consiglio Comunale dei mesi scorsi, a proposte della maggioranza utili per la comunità e così continueremo a comportarci anche in futuro. Ci siamo altresì impegnati in prima linea per risolvere problemi atavici di questa città. Valgano da esempio l’impegno in prima linea per reperire i fondi necessari al ripristino del ponte nuovo, andando a Roma ed interessandoci presso gli organi competenti, facendo appello anche alla sensibilità dellOn. Zinzi per la situazione drammatica della viabilità capuana dovuta all’assenza del ponte. Ricordiamo che Capua è stata inserita tra i beneficiari dei fondi FIAR e possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo. Vogliamo rammentare anche il voto favorevole alla variazione di bilancio relativa al recepimento dei fondi necessari alla costruzione del nuovo edificio scolastico da adibire ad asilo nido; il voto favorevole allo scioglimento dellunione dei Comuni Terra di Lavoro, garantendo il numero legale in aula e contribuendo allapprovazione della proposta stante lassenza di ben tre consiglieri comunali di maggioranza. Utile ancora ricordare il nostro voto favorevole alla delibera di approvazione del PUC. Tutto questo per amore verso la nostra città!

La situazione verificatasi lunedì in consiglio comunale è ai limiti dell’assurdo, con un quantitativo di pagine da visionare che probabilmente si avvicina alle 2000 inviateci solo venerdì sera. Anche chi ha l’obbligo di spiegare in consiglio comunale gli atti che si andranno a votare inevitabilmente va in confusione e diventa difficile seguire, se non impossibile, i lavori dell’assemblea. Tutto questo perché qualcuno ha deciso di annichilire il lavoro delle commissioni evitando il passaggio della documentazione in quella sede, così come previsto da regolamento. Un atto che, ricordiamo a noi stessi – è obbligatorio per tentare di capire che cosa si va a votare.

Lart 34 dello Statuto comunale recita che la Conferenza dei Capigruppo svolge un lavoro preparatorio al Consiglio. Ancora lart 35 del regolamento del funzionamento del consiglio comunale detta le norme sulla predeterminazione, pubblicità dell’ordine del giorno; ed infine il 39 che demanda al Presidente del Consiglio comunale l’onere di assicurare un’adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari sulle questioni e sulle proposte sottoposte al Consiglio. Tutto questo non è stato garantito e da quando si è insediata questa amministrazione è prassi consolidata portare le proposte di delibere in consiglio comunale senza che alcun atto passi per la conferenza dei capigruppo, in spregio alle regole di buon senso e statutarie. Lunedì abbiamo preso parte ad un consiglio comunale al buio, con debiti fuori bilancio da votare per circa 800mila euro, l’80% dei quali prodotti negli ultimi sette anni da amministrazioni di centro sinistra, in un quadro di confusione totale e in un clima in cui era a tratti difficile mantenere la concentrazione.
Ai signori consiglieri di maggioranza che parlano tanto di trasparenza e di informazione rinnovo l’invito a rispettare tali norme e a favorire realmente la pubblicità degli atti che garantisce la partecipazione di tutti. Vero è che, proprio con questa maggioranza, stiamo anche assistendo ad un altro spettacolo più unico che raro ovverosia che a parlare è solo il sindaco podestà e che ai consiglieri comunali ectoplasmi è rimessa la sola facoltà di condividere, sul proprio profilo social, quanto già pubblicato del rais, unica fonte di informazione promossa e legittima.

Una vergogna totale, se pensiamo che diversi di questi signori che appartengono alla maggioranza sono finanche giunti a votare contro ad un provvedimento da loro stessi voluto. Emblematico il caso dell’assessore Di Monaco che qualche anno fa voltò contro la delibera di approvazione del PUC e in questa consiliatura ha cambiato totalmente parere o di Frattasi che nelle scorse settimane ha votato sì alla esternalizzazione dei tributi minori quando in precedenza si era reso promotore di una mozione per la internalizzazione di tutti i tributi minori quando in precedenza si era reso promotore di una mozione per la internalizzazione di tutti i tributi. Ora cosa è cambiato?. Così Fernando Brogna, Massimo Antropoli, Annarita Vegliante e Paolo Romano.

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