Arsenale nell’azienda, svolta per l’imprenditore: cade la misura

SAN CIPRIANO D’AVERSA/SAN TAMMARO. Cade anche l’ultima misura per l’imprenditore sanciprianese Francesco Diana, fratello dell’ex assessore Orlando Diana. Il giudice ha cancellato anche l’obbligo di firma, dopo gli arresti domiciliari già revocati a 24 ore dall’arresto.

Nell’interrogatorio Diana ha ammesso il possesso delle armi dicendo di averle prese per paura di attentati: la sua azienda bufalina di località Carditello a San Tammaro era stata in passato vittima dei raid.

Le tre pistole, una con matricola abrasa e due di probabile provenienza illecita, oltre ad una vecchia lupara, sono state sequestrate dalla Polizia di Stato al 45enne Francesco Diana, titolare di un’azienda bufalina situata a San Tammaro.

Diana era così finito agli arresti domiciliari per detenzione abusiva di armi da fuoco. Il blitz è stato effettuato dagli investigatori della Squadra Mobile di Caserta, che con il nucleo cinofilo hanno fatto irruzione nell’azienda di Diana, e dopo un’attenta perquisizione, hanno rinvenuto le due pistole in una busta di plastica nascosta in una intercapedine, e poco dopo il fucile a canne mozze smontato. Il 45enne è fratello dell’ex assessore del comune di San Cipriano d’Aversa Orlando Diana, coinvolto in diverse in

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, da ultimo in quella sulle cooperative sociali, ed è inoltre cognato del pentito del clan Zagaria Michele Barone; parentele di peso che in passato potrebbero avergli procurato qualche problema, come avvenne il 30 luglio scorso, quando andò a fuoco il fienile dell’azienda di Diana, che denunciò l’episodio.

In attesa dell’evoluzione processuale e del dibattimento, l’imprenditore torna dunque libero.

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