Spari al cliente per i km extra dell’auto a noleggio, ecco il filmato che incastra i figli del boss. FOTO E VIDEO

SAN CIPRIANO D’AVERSA/CASAL DI PRINCIPE/SAN MARCELLINO/CASTEL VOLTURNO. Noleggiano un’auto di lusso a una persona che però si rifiuta di pagare diverse migliaia di euro di extra per aver percorso più chilometri di quanto pattuito. Per farsi consegnare il denaro prima lo minacciano di morte e poi gli sparano nella vettura. E’ quanto viene contestato ai Gennaro, Francesco e G. Taurino tre fratelli di Castel Volturno, figli di un pregiudicato ritenuto vicino al clan dei Casalesi, Carlo Taurino, tutti arrestati e condotti in carcere dalla Polizia di Stato, che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli Nord su richiesta della procura per i reati di tentata estorsione aggravata e di detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo.

I fatti risalgono al 9 giugno scorso, quando all’esterno di un bar di San Cipriano d’Aversa via Michelangelo Buonarroti, fu esploso un colpo di pistola contro un’auto guidata da un uomo: il proiettile perforò il portellone del cofano posteriore. Ad occuparsi del caso sono stati i poliziotti di Casal di Principe coordinati dalla Procura di Napoli Nord. Grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza alla denuncia della vittima è stata ricostruita la vicenda: a sparare furono gli occupanti di un’altra auto, in particolare due fratelli, che poi fuggirono.

E’ poi emersa la responsabilità anche di un terzo fratello, che la mattina del 9 giugno scrisse diversi messaggi di morte alla vittima, Tammaro Caterino, figlio del ras Sebastiano Caterino L’Evraiuolo, ucciso a Santa Maria Capua Vetere nel 2003, intimandogli di pagare per non evitare di fare una brutta fine. Due dei tre fratelli si erano poi incontrati lo stesso giorno con il cliente per un chiarimento trasformatosi in lite con l’esplosione del colpo di pistola. I tre fratelli, è anche emerso, hanno bonificato un’abitazione da eventuali prove e fatto sparire un fucile e la pistola usata per l’atto intimidatorio.

La nota della Procura

“In data odierna il Commissariato di P.S. Casal di Principe ha eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti dei fratelli F.T., G.T. e G.T., ritenuti gravemente indiziati del delitto di tentata estorsione aggravata (per tutti) e di detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo (F.T. e G.T.).

I fatti risalgono al 9 giugno 2023, allorquando, all’esterno di un bar sito nel centro del comune di San Cipriano d’Aversa, veniva esploso un colpo di pistola all’indirizzo di una autovettura, che perforava il portellone del cofano posteriore, in prossimità del lunotto.

Le immediate attività d’indagine consentivano di rilevare che a sparare era stato il conducente di una vettura che, dopo aver seguito quella attinta, aveva fatto fuoco per poi fuggire in direzione di San Marcellino.

Il successivo sviluppo delle investigazioni, forte di un’importante attività d’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona e dell’incrocio delle relative evidenze con ulteriori acquisizioni informative, permetteva di acclarare che l’avvenimento era stato l’epilogo di una violenta lite avvenuta pochi minuti prima tra le due persone presenti all’interno dell’auto attinta dal colpo di pistola e gli altrettanti occupanti della vettura da cui il colpo era stato esploso.

Inoltre, le attività investigative, dirette da questa Procura e svolte dal Commissariato, consentivano di comprendere come la vicenda fosse a sua volta l’ultimo atto di un’estorsione, tentata ripetutamente dai tre fratelli nei confronti del conducente dell’auto attinta dal colpo di pistola, iniziata con minacce di morte inviate tramite messaggi vocali mediante una nota app di messaggistica e nata dal rifiuto di pagare l’importo previsto per il noleggio di un’auto di lusso.

Come rivelato dal numeroso materiale video individuato dagli investigatori, subito dopo i fatti i tre fratelli si riunivano e dopo aver prelevato un fucile da casa di uno di loro, si dileguavano, rendendosi irreperibili.

Sulla scorta del grave quadro indiziario raccolto, vista la sussistenza di esigenze cautelari, questa Procura della Repubblica richiedeva l’emissione del provvedimento eseguito in data odierna.

Aversa, 4 luglio 2023″

Exit mobile version