Mattanza, scagionati i primi due poliziotti finiti a processo

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Sono stati assolti per non aver commesso il fatto i due poliziotti della Penitenziaria, Angelo Di Costanzo e Vittorio Vinciguerra, che erano imputati nel processo svoltosi con rito abbreviato per i pestaggi dei detenuti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. La decisione è stata presa del giudice per l’udienza preliminare Pasquale D’Angelo, che ha dato novanta giorni di tempo per le motivazioni. I due poliziotti sono stati gli unici a scegliere la strada dell’abbreviato, rito alternativo al dibattimento che comporta uno sconto di pena in caso di condanna ma, concludendosi direttamente nell’udienza preliminare, non permette l’acquisizione di nuove prove e si basa solo su quelle raccolte durante le indagini.

La loro posizione era infatti marginale e non apparivano nei video interni al carcere. Altri 105 imputati, tra agenti, funzionari del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e medici dell’Asl, stanno invece sostenendo il processo con rito ordinario che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Di Costanzo e Vinciguerra rispondevano di lesioni, abuso di autorità e tortura.

Per Vinciguerra la tortura era stata contestata in relazione ad un episodio avvenuto il 10 marzo 2020, ovvero quasi un mese prima dei pestaggi. Nel corso della requisitoria tenuta nel mese di febbraio, i pm di Santa Maria Capua Vetere (Alessandro Milita, Daniela Pannone e Alessandra Pinto) avevano chiesto sei anni di reclusione per l’agente Di Costanzo e tre anni e otto mesi per Vinciguerra. Contro i due agenti si erano costituite come parti civili decine di detenuti vittime dei pestaggi e il Ministero di Grazia e Giustizia, che compariva anche nella veste di responsabile civile.

(V. Violenze in carcere, assolti due agenti… delle 18.43) (ANSA) – CASERTA, 20 GIU – “Accogliamo con enorme soddisfazione la sentenza che ha assolto i due colleghi agenti della polizia penitenziaria imputati nel processo in abbreviato per i fatti avvenuti al carcere di Santa maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. Dopo tre anni, è finalmente finito l’incubo per due servitori dello Stato”. Così Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, in qualità di presidente nazionale e segretario regionale campano del sindacato della polizia penitenziaria Uspp, commentano la sentenza di assoluzione “per non aver commesso il fatto” emessa dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Pasquale D’Angelo nei confronti dei due agenti Angelo Di Costanzo e Vittorio Vinciguerra, per i quali la Procura di Santa Maria aveva chiesto la condanna. “Come sindacato – aggiungono Moretti e Auricchio – fin dal principio abbiamo creduto nella giustizia, è l’assoluzione decisa in favore di Di Costanzo e Vinciguerra ci dà ragione; l’esito favorevole del giudizio, tuttavia, non riuscirà a cancellare l’inquetudine e il buio che ha offuscato la vita dei due colleghi”. (ANSA)

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