Rolex e tangenti da 130mila euro per entrare nelle forze armate: 39 indagati

Cervinara. Bustarelle sino a 130 mila euro e rolex per entrare nelle forze armate Storia di tangenti e corruzioni, un giro impressionante di denaro, per poter assicurare un accesso nelle carriere militari. Trentanove indagati, sei misure cautelari, due militari in carcere e uno agli arresti domiciliari. Sono questi alcuni numeri dell’operazione “Quota”, messa a segno, sul presunto giro di mazzette e orologi Rolex per superare i concorsi in Aeronautica e in altre forze armate. In carcere i sottufficiali A. C., 49 anni e G. S. , 56 anni, entrambi di Foggia, domiciliari per A. S. , 52 anni, napoletano, anche lui sottufficiale.

Tra le persone coinvolte nell’inchiesta anche T.M. dipendente di un ministero, originario di Cervinara. Nell’ordinanza del gip Sicuranza, oltre 600 pagine, si legge che i sottufficiali avrebbero sfruttato o vantato “relazioni esistenti o asserite con pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio addetti al reclutamento VFP1 – VFP4 presso l’Aeronautica Militare”, intascando soldi dai genitori dei candidati per la “propria mediazione illecita verso i pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio deputati alle procedure concorsuali che interessavano il concorso a cui avevano preso parte i figli”.

La bustarella dal padre del candidato

In un caso, i due sottufficiali ed il dipendente del Ministero si sarebbero fatti consegnare 30mila euro dal padre di un candidato “per il superamento dei test e prove di performance e le interviste attitudinali da parte di psicologi”.

Il cervinarese si sarebbe adoperato “per ricercare pubblici ufficiali in grado di influire sulle procedure concorsuali ricevendo una remunerazione dai due sottufficiali.

Nelle carte si parla di tangenti di varia natura ed entità, alcune di 1500 euro, altre 8mila euro, fino a quelle più elevate da 15, 20, 30, 40, 60 e addirittura 130mila euro. In un caso, infatti, sempre secondo l’accusa, i due sottufficiali si sarebbero fatti consegnare la bellezza di 130mila euro e due Rolex per un valore pari a 16mila euro dal padre di un candidato per il reclutamento del 21esimo corso biennale 2018/2020 di 100 allievi marescialli per l’Aeronautica Militare.

La procura sottolinea che uno dei due sottufficiali ed il padre di una candidata concordarono la cifra di 40mila quale prezzo della corruzione. Il cervinarese, dipendente di un ministero sarebbe stato l’intermediario tra il sottufficiale ed un ufficiale della Guardia di Finanza.

L’ufficiale si sarebbe rivolto per influire illecitamente sulla procedura concorsuale alla quale partecipava la ragazza. L’ufficiale della guardia di finanza avrebbe poi remunerato con non meno di 3000 euro l’ignoto psicologo valutatore della candidata affinché la stessa conseguisse l’esito positivo della prova”.

Accuse contestate
Le accuse contestate sono cor­ru­zio­ne, traf­fi­co di in­fluen­ze il­le­ci­te, fal­so e so­sti­tu­zio­ne di per­so­na. Il gip ha anche autorizzato l’ese­cu­zio­ne ad un de­cre­to di se­que­stro pre­ven­ti­vo, fi­na­liz­za­to alla con­fi­sca, per 523.500 euro nei con­fron­ti di due sot­tuf­fi­cia­li, ri­te­nu­ti i prin­ci­pa­li in­da­ga­ti.

Il pro­ce­di­men­to si tro­va nel­la fase del­le in­da­gi­ni pre­li­mi­na­ri. In ul­ti­ma ana­li­si va pre­ci­sa­to che la po­si­zio­ne del­le per­so­ne sot­to­po­ste a mi­su­ra cau­te­la­ri è al mo­men­to al va­glio del­l’Au­to­ri­tà Giu­di­zia­ria e che le stes­se non pos­so­no es­se­re con­si­de­ra­te col­pe­vo­li sino alla even­tua­le pro­nun­cia di una sen­ten­za di con­dan­na de­fi­ni­ti­va.

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