San Felice a Cancello. Si chiude dopo molti anni il processo d’appello del San Felice gate, quello che vede imputati i tre che furono giudicati con rito abbreviato: l’ex vicesindaco Francesco Petrone, l’ex consigliere comunale Clemente De Lucia ’78 e l’ex dirigente del Comune Felice Auriemma. Il maxi blitz avvenne il 30 settembre 2016.
Auriemma era stato condannato ad anni 5 e mesi 10, Francesco Petrone ad anni 2 e mesi 8, mentre Clemente De Lucia ’78 assolto per non aver commesso il fatto.
Felice Auriemma aveva concordato con il P.G. un patteggiamento ad anni 3 e mesi 8, quindi è sceso di oltre due anni, alcuni capi d’imputazione erano andati prescritti.
Per lui anche la revoca dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, con un’interdizione di 5 anni. Condannato al pagamento delle spese e a 2000 euro nei confronti della parte civile.
Francesco Petrone si è visto confermare la condanna in primo grado a 2.8 anni e dovrà pagare 2000 euro alla parte civile e quindi al neo sindaco di Vitulazio Antonio Scialdone, suo grande accusatore, venne con il registratore sotto la camicia.
Assolto in primo grado per non aver commesso il fatto, per Clemente De Lucia assoluzione piena anche in appello. Come era nelle attese ne esce completamente scagionato. Un lungo iter, la fine di un incubo, difeso dagli avvocati Iannotti e Pasquale Vigliotti.